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    La F1 vola a Suzuka: la Ferrari cerca una vittoria che manca in Giappone dal 2004

    ROMA – Dopo il successo di Perez a Singapore, la Formula 1 vola a Suzuka per il Gran Premio del Giappone, valevole per la diciottesima tappa del Mondiale 2022 di Formula 1. La lotta al titolo ha ormai poco da dire, con Max Verstappen che ha preso il largo in estate e, nonostante il match point mancato a Marina Bay, nel weekend nipponico avrà una nuova e concreta chance di chiudere matematicamente i giochi per il bis. La Ferrari arriva però nella terra del sol levante con l’obiettivo di tornare sul gradino più alto del podio in una stagione che era iniziata con ben altre aspettative.Guarda la galleryLeclerc, una Ferrari speciale nella parata a Singapore: qual è?
    I dati del Gran Premio
    Il Cavallino in Giappone insegue una vittoria che, sul circuito di Suzuka, manca dal 2004. L’ultimo a trionfare nel Gp nipponico fu Michael Schumacher, il quale 18 anni fa chiuse un filotto di cinque trionfi consecutivi della Rossa (quattro firmati dal tedesco, uno da Barrichello). Dal 2014 in poi, invece, ad affermarsi è stata sempre la Mercedes, con quattro vittorie targate Hamilton, una Rosberg e l’ultima firmata da Bottas nel 2019. Dopodiché, il Covid ha imposto al Giappone due mesi di digiuno dalla Formula 1. Quattro sono stati anche i successi di Sebastian Vettel, tutti al volante della Red Bull. LEGGI TUTTO

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    Binotto, furia Ferrari sui trucchi di budget della Red Bull: “Milioni che valgono una stagione”

    ROMA – E’ atteso per mercoledì il verdetto sul caso Red Bull, che vede la scuderia di Milton Keynes accusata di aver superato di circa quattro milioni il budget cap, ovvero il tetto di spesa imposto a tutti i team di Formula 1. Dalla Ferrari, il team principal Mattia Binotto ha evidenziato quanto possa fare la differenza infrangere questa regola  “Per noi, quattro milioni rappresentano le parti di sviluppo di un’intera stagione – ha detto ai microfoni di Sky Sport -. Quattro milioni significano 70 persone in un reparto tecnico che possono ideare e produrre soluzioni che possono valere fino a mezzo secondo al giro”.Guarda la galleryLeclerc, una Ferrari speciale nella parata a Singapore: qual è?
    La critica di Binotto
    “È sicuramente un peccato che se ne parli a ottobre della stagione successiva, perché a questo punto, oltre alle implicazioni sul campionato dell’anno scorso, ci sono anche quelle sul campionato in corso – ha specificato Binotto -. Aspettiamo mercoledì prima di dare un giudizio ma, di qualsiasi cifra si parli, è importante evidenziare che anche se si tratta di quattro milioni, che rientrano nella categoria di quelle che vengono considerate violazioni minori, questa cifra non può essere considerata una infrazione minore. Quindi, anche se si tratta di una violazione considerata minore, non si tratta di noccioline” – ha concluso il team principal della Ferrari dai box del Gp di Singapore. LEGGI TUTTO

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    MotoGp Ducati: Zarco, Bastianini e quella frase che fa discutere: “A parte lui…”

    ROMA – Ducati è compatta verso l’obiettivo mondiale. Esempio ne è il comportamento di Johann Zarco che, nel GP di Thailandia, ha preferito non affondare il colpo sul compagno di team rinunciando, di fatto alla possibilità di finire la corsa sul podio. Un ordine di scuderia non ufficiale, ma che comunque permette all’italiano di guadagnare 3 punti in più a Fabio Quartararo: “A parte Bastianini, tra tutti gli altri piloti ne abbiamo parlato e ci rispettiamo a vicenda“, si è lasciato scappare in una intervista concessa a Canal+ il pilota francese.
    Zarco “scudiero” di Bagnaia
    Un gesto, quello del pilota francese, comunque molto apprezzato dalla Ducati stessa tanto che una volta arrivato nel paddock i vertici della casa si sono complimentati con lui per il gesto cavalleresco: “Dall’Igna ha detto che questo è stato un gesto da vero gentiluomo da parte mia. Sono stato ben accolto all’arrivo dalla Ducati e mi hanno detto un grande grazie. Penso che in futuro la Ducati terrà presente questo gesto“, ha concluso Zarco, pronto ad aiutare di nuovo il pilota italiano. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Zarco: “Escluso Bastiani tra i piloti Ducati c'è rispetto”

    ROMA – La rincorsa mondiale di Francesco “Pecco” Bagnaia passa anche per gli altri piloti Ducati. Esempio ne è il comportamento di Johann Zarco che, nel GP di Thailandia, ha preferito non affondare il colpo sul compagno di team rinunciando, di fatto alla possibilità di finire la corsa sul podio. Un ordine di scuderia non ufficiale, ma che comunque permette all’italiano di guadagnare 3 punti in più a Fabio Quartararo: “A parte Bastianini, tra tutti gli altri piloti ne abbiamo parlato e ci rispettiamo a vicenda“, si è lasciato scappare in una intervista concessa a Canal+ il pilota francese.
    Ducati apprezza il comportamento di Zarco
    Un gesto, quello del pilota francese, comunque molto apprezzato dalla Ducati stessa tanto che una volta arrivato nel paddock i vertici della casa si sono complimentati con lui per il gesto cavalleresco: “Dall’Igna ha detto che questo è stato un gesto da vero gentiluomo da parte mia. Sono stato ben accolto all’arrivo dalla Ducati e mi hanno detto un grande grazie. Penso che in futuro la Ducati terrà presente questo gesto“, ha concluso Zarco. LEGGI TUTTO

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    F1, Russell: “A Singapore occasione persa”

    ROMA – Non il weekend dei sogni per George Russell. Il pilota Mercedes a Singapore ha vissuto momenti difficili già dalla qualifica il sabato, con tanto di esclusione in Q2 per poi concludere la gara di domenica, partendo dalla pit lane, solamente al 14° posto, ma con il giro più veloce. “Sono contento di aver risolto in gara i problemi delle qualifiche, ma è un’occasione sprecata perché avevo la macchina per vincere. Dopo la Safety Car – afferma il pilota britannico – ho superato tre vetture con un giro, stavo volando come evidenzia anche il giro più veloce di oltre due secondi”.
    “Sarei finito tra i primi 10”
    Poi lo scontro con Schumacher che ha rovinato i piani quando sembrava certo un rientro nella top-10. “Non so bene cosa sia successo con Mick, mi sembrava di avergli lasciato molto spazio. Probabilmente sarei finito tra i primi 10 per il passo che avevamo impostato. Comunque stiamo facendo molti progressi come squadra e ne sono orgoglioso. Siamo qui per vincere le gare, abbiamo avuto un’ottima serie di risultati e questo è probabilmente il primo weekend come squadra, a parte Silverstone, in cui abbiamo commesso un errore, me compreso”, conclude Russell. LEGGI TUTTO

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    F1, Russell: “A Singapore avevamo la macchina per vincere”

    ROMA – Un weekend da dimenticare per George Russell. Il pilota Mercedes a Singapore ha vissuto dei giorni difficili a partire dai problemi in qualifica il sabato con tanto di esclusione in Q2 per terminare con la gara di domenica in cui, partendo dalla pit lane, ha raggiunto solamente il 14° posto, ma con il giro più veloce. “Sono contento di aver risolto i problemi delle qualifiche in gara, ma è un vero peccato perché avevo la macchina per vincere. Dopo la Safety Car – ha spiegato Russell – ho superato tre vetture con un giro, stavo volando come evidenzia anche il giro più veloce di oltre due secondi”.
    “Orgoglioso dei progressi”
    Poi il contatto con Schumacher che ha rovinato il piano di rientrare in zona punti. “Non so bene cosa sia successo, mi sembrava di avergli lasciato molto spazio. Probabilmente saremmo finiti tra i primi 10 per il passo che avevamo. Comunque stiamo facendo molti progressi come squadra e ne sono orgoglioso. Siamo qui per vincere le gare, abbiamo avuto un’ottima serie di risultati e questo è probabilmente il primo weekend come squadra, a parte Silverstone, in cui abbiamo commesso un errore, me compreso”, ha concluso Russell. LEGGI TUTTO

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    Sanzione a Perez: non è il quanto, ma il come che non va bene

    TORINO – Ma alla fine, ragionando a freddo, la punizione inflitta domenica scorsa a Sergio Perez si può considerare giusta o sbagliata, adatta o inadeguata? Non semplice dare giudizi imparziali, ma i 5 secondi che la Fia ha inflitto al messicano per aver infranto la regola secondo cui bisogna tenere una determinata distanza dalla safety car, sono più o meno quel che tutti si aspettavano. Li avevano considerati anche in Ferrari e in Red Bull. Caso mai si può discutere sul fatto che Perez abbia commesso la stessa infrazione per due volte e, nel primo caso, sia stato solo ammonito. Ma effettivamente, come scrivono i giudici di gara, le circostanze generiche c’erano (ovvero, la scivolosità della pista era obbiettivamente difficile da gestire).
    TRE ORE – Quel che non è accettabile è che ci siano volute tre ore (un tempo infinito) quando l’infrazione era evidente a tutti e la possibile sanzione più o meno altrettanto chiara. Tra l’altro, nemmeno mancavano i precedenti ai quali richiamarsi per mantenere una certa uniformità di giudizio. Aspettare la fine, convocare piloti e rappresentanti delle squadre in direzione gara è stato un inutile formalismo da azzeccagarbugli. A parte sottolineare l’inefficienza della Fia, bisogna dire che la mancanza maggiore è stata non riuscire a decidere con la gara ancora in corso, in modo da comunicare ai piloti che cosa sarebbe accaduto. Più giusto per chi era davanti (Perez, appunto) e per chi stava inseguendo (in questo caso Leclerc). E molto più giusto per gli spettatori, che avevano (e hanno in ogni momento) il diritto di sapere che cosa sta accadendo. Non che i due piloti avrebbero potuto fare qualcosa di molto diverso da quello che hanno fatto (ovvero spingere al massimo sino che ne hanno avuto la possibilità). Ma almeno l’avrebbero fatto all’interno di una situazione chiara, anche (e soprattutto) dal punto di vista psicologico. Invece è stata apposta, anziché una medaglia sul petto, un’altra inutile macchia sull’intera Formula 1. LEGGI TUTTO

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    F1: Verstappen campione a Suzuka? Tutte le combinazioni per il titolo

    ROMA – Archiviato il settimo posto di Singapore, Max Verstappen continua il suo cammino verso il secondo titolo consecutivo in Formula 1, ormai quasi certo. Era quasi impossibile chiudere il discorso Mondiale nel weekend di Marina Bay, dove serviva un risultato perfetto dell’olandese e un flop della Ferrari, ma dopo la gara vinta dal compagno di squadra Sergio Perez le distanze si sono addirittura ridotte, anche se rimangono quasi incolmabili. Nel Gran Premio del Giappone, diciottesimo appuntamento stagionale, Verstappen avrà una nuova chance di portare a casa anticipatamente il campionato.
    Verstappen campione in Giappone se…
    Stavolta, Verstappen sarà davvero padrone del suo destino al 100% nel weekend di Suzuka. Con una vittoria e il giro veloce, infatti, l’olandese certificherà matematicamente il bis mondiale. A livello di numeri, a Max “basterà” guadagnare un vantaggio di sei punti Su Perez e otto su Leclerc. In caso di secondo posto, invece, il classe 1997 dovrebbe sperare che Perez non vada oltre il terzo posto e Leclerc oltre il quarto, entrambi senza giro veloce, mentre con un terzo posto e il giro veloce, sarà necessario che il compagno di squadra non supperi il quinto posto e il monegasco non vada oltre il sesto. LEGGI TUTTO