Wimbledon non è solo il torneo più antico e prestigioso del nostro sport, è anche custode di antiche tradizioni non scritte nei codici che regolano la disciplina ma iconiche dell’evento e dello sport in generale. Dall’anno prossimo, andrà nei libri di storia un piccolo pezzo dei Championships: il torneo infatti si affiderà totalmente alla tecnologia per le chiamate delle palle di gioco, addio quindi ai giudici di linea. Lo scrive in esclusiva l’edizione londinese del Times. Dopo 147 anni, i Championships mandano in pensione quel manipolo di grandi appassionati ed esperti del gioco che presenziavano i tornei in ogni match e chiamavano la palla “out”. Erano anche un pezzo di colore, con le loro divise – ormai griffate – ma estremamente eleganti.
“La decisione di introdurre Live Electronic Line Calling ai Championships è stata presa dopo un significativo periodo di riflessione e consultazione”, ha affermato l’amministratore delegato dell’All England Club Sally Bolton. “Dopo aver esaminato i risultati dei test svolti quest’anno, riteniamo che la tecnologia sia sufficientemente solida e che sia giunto il momento di compiere questo importante passo per raggiungere la massima precisione nel nostro arbitraggio. Per i giocatori, offrirà loro le stesse condizioni in cui hanno giocato in numerosi altri eventi del tour. Prendiamo molto seriamente la nostra responsabilità di bilanciare tradizione e innovazione a Wimbledon. i giudici di linea hanno svolto un ruolo centrale nell’assetto arbitrale del nostro torneo per molti decenni e riconosciamo il loro prezioso contributo e li ringraziamo per il loro impegno e servizio”.
Il sistema elettronico di revisione della palla (Hawk-Eye) entrò sul Centre court di Wimbledon e sul campo 1 dall’edizione 2007. Il primo a sfruttarlo fu Tejmuraz Gabasvili, nell’incontro che aprì il torneo contro il campione in carica Roger Federer. Il sistema è stato utilizzato per moltissimi anni per controllare se la chiamata dei giudici di linea (o del giudice di sedia) fosse corretta o meno, con 3 Challenger per set per ogni giocatore, più un quarto se il set fosse terminato al tiebreak. La tecnologia è andata avanti, sempre più perfezionata, fino al 2020 quando al torneo ATP Winston-Salem e successivamente a US Open il sistema “Hawk-Eye live” ha del tutto sostituito la presenza umana in campo, con il solo giudice di sedia a controllare la partita.
L’ATP ha da tempo annunciato che dall’anno prossimo ogni torneo sarà senza giudici di linea, anche se resta qualche dubbio sulla terra battuta, dove più di una volta il sistema di controllo elettronico attualmente in vigore ha mostrato qualche difetto. Per questi molti spingono per la tecnologia alternativa al “falco”, quella con telecamere ad altissima frequenza che immortalano visivamente il reale tocco della palla sul campo, invece della simulazione al computer, per quanto affidabile. Gli Slam tuttavia amministrano il torneo con loro regole, fuori dall’ATP, non era scontato che i Championships scegliessero di abbandonare totalmente i giudici di linea. Oggi arriva l’annuncio di Wimbledon. Il futuro, avanza.
Inoltre Wimbledon annuncia anche un cambiamento significativo riguardo al weekend conclusivo del torneo. Infatti le due finali di singolare, femminile al sabato e maschile alla domenica, inizieranno più tardi, passando dalle ore 14 di Londra alle ore 16 (le 17 in Italia). Le finali dei doppi invece inizieranno alle ore 13 locali, quello maschile al sabato, quello femminile alla domenica. “I doppisti che si sfideranno nelle finali avranno una maggiore certezza sul loro programma e i tifosi potranno godersi ogni giorno di gioco, mentre si avvicina il momento culminante delle finali di singolare femminile e maschile, con i nostri campioni incoronati di fronte al più vasto pubblico possibile a livello mondiale”, ha affermato Bolton. Una frase che fa pensare ad una decisione spinta dall’audience tv, probabilmente maggiore a metà pomeriggio.
Mario Cecchi