A colpi di aneddoti, qui raccontati da Michael C. Wright, che segue San Antonio ogni anno per ESPN, si sta svelando l’importanza e la responsabilità dell’entourage di Kawhi Leonard nella cattiva situazione in cui si trovano il giocatore e gli Spurs. In occasione del tour promozionale in Cina dell’agosto 2017, la franchigia gli permise di non essere accompagnato da qualche membro dello staff in qualità di comunicatori. Il che si tradusse nell’impossibilità per gli spurs di potere avere un colloquio telefonico con Leonard per tutta la durata del tour. Un privilegio mai concesso a nessuno, per come San antonio è famosa per trattare tutti i giocatori allo stesso modo, dal rookie a Tim Duncan.
La seconda storiella è più emblematica. Mentre Kawhi era in riabilitazione a New York, durante il suo lavoro di recupero membri degli Spurs arrivarono a trovarlo. “Quando arrivarono nell’edificio, l’entourage di Kawhi lo portò via e lo trattenne in un’altra parte dell’edificio” racconta Wright. “Così che i membri degli Spurs non poterono incontrarlo. Queste sono cose che sono accadute e che le persone non sanno.” Alla fine del 2016 Leonard cambiò il suo agente, passando da Brian Elfus a Mitch Frankel. Che ha assunto tra i suoi dipendenti la mamma e lo zio di Kawhi, Dennis Robertson.
I asked the super plugged-in @mikecwright where Kawhi goes.
His answer…
Full @back2backpod Kawhi POD with @coachthorpe: https://t.co/7sJsB8wAN4 pic.twitter.com/nEosm68qlN
— Tom Haberstroh (@tomhaberstroh) 5 luglio 2018