Un’impressionante cornice di pubblico ha accompagnato le semifinali del “Città di Rovereto”, che vivrà la migliore finale possibile: un Giulio Zeppieri in gran forma intasca la nona vittoria di fila e se la vedrà con il super-talento Dominic Stricker. “Giulio ha cambiato marcia nella sua vita” dice coach Sartori.
“La mia idea è che Giulio abbia cambiato marcia nella sua vita”. Le parole di Massimo Sartori sintetizzano quello che sta vivendo Giulio Zeppieri, giunto alla nona vittoria di fila. Prima il titolo a Cherbourg, adesso la finale agli Internazionali di Tennis – Città di Rovereto (73.000€, Play-It). Il laziale ha giocato la partita giusta per battere Kaichi Uchida, regalando al pubblico la migliore finale possibile: da una parte l’italiano più atteso, dall’altra la baby star Dominic Stricker. Zeppieri si è imposto 7-5 6-2, disinnescando il forcing del giapponese fino a farlo crollare negli ultimi game. “Oggi è stata la partita in cui è stato più equilibrato, in cui ha giocato meglio a tennis – continua coach Sartori – a un certo punto ha giocato “giusto”. Dopo un inizio facile, in cui l’altro sbagliava molto, è rimasto tranquillo anche quando Uchida è entrato in partita. Mi è piaciuto che l’abbia tenuto sempre sotto pressione, anche quando l’avversario giocava meglio”. Ci sono tante cose che piacciono di questo Zeppieri, a partire da una testa tutta nuova. Per esempio, la capacità di non avere cali di tensione dopo il titolo in Francia. Come è stato possibile evitare il rilassamento? “Il nostro obiettivo era la prima partita, poi sarebbe venuto il resto del torneo – dice Sartori – abbiamo insistito tanto sull’idea di vincere il primo match, perché i grandi giocatori vincono la prima partita e da lì costruiscono il resto”.
PUBBLICO DA RECORD
E poi c’è la costanza: Zeppieri mantiene sempre un atteggiamento positivo, non butta via neanche un game, non disperde energie, è focalizzato sul tennis. E qui si torna al concetto di cambiare marcia espresso dal tecnico vicentino. “Penso che abbia deciso di provarci sul serio, ha messo la faccia in quello che fa. Chiedendo il nostro aiuto sapeva di andare incontro a una grande assunzione di responsabilità: se le cose vanno bene ok, altrimenti sa di essere l’unico responsabile. Mi sembra che abbia deciso di voler fare il giocatore di tennis”. Un giocatore che – se va avanti così – non avrà problemi a entrare tra i top-100 ATP, poi si vedrà. Zeppieri ha scatenato una vera e propria febbre di tennis a Rovereto: per assistere al match contro Uchida c’erano almeno 500 persone, ben oltre la capienza della Itas Arena: la tribuna era esaurita, ma nemmeno le tribune aggiuntive sul secondo campo sono state sufficienti. C’era gente ovunque: sulle scale, dalle vetrate, in ogni angolo dove fosse possibile vedere anche una sola parte di campo. Un trionfo per il club presieduto da Giorgio Trentini, che ancora prima della finale può dire di avere stravinto la scommessa di ospitare un torneo Challenger. E probabilmente sarà l’inizio di una grande storia di tennis. L’appuntamento con il match clou è alle 15 di domenica. A giudicare dall’aria che si respira, sarà bene che gli spettatori si presentino con il dovuto anticipo…
BUM BUM STRICKER VOLA IN FINALE
Nella prima semifinale, Dominic Stricker aveva fatto valere le gerarchie contro Gauthier Onclin. Lo svizzero (testa di serie n.2) si è imposto col punteggio di 6-3 7-6, dimostrando ancora una volta di avere un tennis di lusso per i tornei di questo livello. Contro il belga ha servito alla grande, tirando undici ace e raccogliendo oltre l’80% di punti con la prima di servizio. Quando poi lascia andare il braccio con il dritto, è davvero uno spettacolo per gli occhi. Nella semifinale dell’Itas Arena, tuttavia, ha mostrato anche una discreta fase difensiva, suo storico punto debole. Quando ne aveva l’opportunità, Onclin provava a mettere in atto un forcing con i colpi da fondocampo, ma Stricker è stato spesso in grado di fargli giocare una palla in più. Un break al quarto game è stato sufficiente per indirizzare il primo set, mentre nel secondo c’è stata più battaglia. Onclin ha annullato due palle break nel primo game e un’altra nel quinto, poi ha avuto la grande occasione – l’unica della sua partita – sul 4-3, quando ha avuto una chance per andare a servire per il set. Stricker l’ha annullata , poi il parziale è scivolato al tie-break, nel quale Stricker è scappato via sul 4-0 prima di chiudere piuttosto agevolmente. “È stato molto aiutato dal servizio – ha detto Dieter Kindlmann, il tecnico che lo accompagna a Rovereto – non è stata la sua migliore partita, aveva giocato meglio nei quarti, ma nei momenti importanti è stato molto incisivo, inoltre ha giocato un ottimo tie-break. Ma credo che la chiave sia stata il servizio”.
MARGINI DI MIGLIORAMENTO
Per Stricker sarà la quinta finale Challenger in carriera, la prima dalla scorsa estate. Fino a oggi il bilancio racconta di tre vittorie (Lugano 2021, Cleveland e Zug 2022) e una persa (Columbus 2022). Una cosa è certa: l’attuale classifica (n.153 ATP) non rispecchia in alcun modo le potenzialità del 20enne svizzero, che continua ad essere allenato dallo storico coach Sven Swinnen. “Io gli sto dando una mano solo questa settimana, ci conosciamo da quando lavoravo con la federazione svizzera e ci capiamo molto bene. Mi sto godendo alla grande questa settimana” dice Kindlmann, che qualche mese fa ha chiuso la collaborazione con Swiss Tennis e aveva iniziato a lavorare con la cinese Xiyu Wang, ma ha interrotto questo progetto dopo l’Australian Open. “Non so bene cosa farò in futuro – dice il tedesco, ex n.130 ATP – sto valutando alcune proposte, se riprendere a lavorare per una federazione oppure dedicarmi alla mia accademia in Germania”. Per adesso si gode una settimana vincente, in cui ha spedito in campo Stricker per una sessione di allenamento subito dopo la partita. “Quando abbiamo la chance di farlo è sempre una buona cosa: il match non è stato troppo faticoso, così ne abbiamo approfittato per lavorare su alcuni aspetti. Abbiamo deciso di tirare qualche palla in più per trovare buone sensazioni dopo un match che non è stato perfetto”. A proposito di miglioramenti, Kindlmann è convinto che Stricker possa migliorare in ogni aspetto del suo gioco. “È giovanissimo, il circuito è molto competitivo e quindi c’è tanta strada da fare. Per arrivare al 100% del suo potenziale, molte cose si devono mettere insieme. Il fatto che abbia tanti margini di miglioramento è una buona notizia”.
Campo Centrale – Ora italiana: 15:00 (ora locale: 3:00 pm)
1. [3/WC] Giulio Zeppieri vs [2] Dominic Stricker