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Ferrari, è rivoluzione totale: ecco chi lascia tra Leclerc e Sainz. Tutti gli scenari

Charles Leclerc e Carlos Sainz vanno d’amore e d’accordo e, come sincronette, hanno contratti che scadono alla fine del 2024. Le analogie però si fermano qui, alla luce del rapporto raffreddatosi tra Leclerc e Mattia Binotto nel corso di quest’anno, e dell’iniziativa del presidente John Elkann di favorire l’avvicinamento alla squadra di un team principal che concepisce solo lo schema della punta unica. Che poi sia Vasseur o qualcun altro, questo è il mandato cui dovrà rispondere, questa la visione dei vertici ferraristi, affascinati dall’idea di replicare all’offensiva Red Bull/Verstappen con il solo Leclerc. Ma la reazione dei piloti è tutta da scoprire: come reagirà Sainz se finirà per essere considerato in una posizione subalterna rispetto al suo compagno? Difficilmente lo spagnolo, ambizioso e scalpitante, sceglierà di restare alla Ferrari a qualsiasi costo, anche qualora questo risultasse insostenibile: non si farebbe cioè “barrichellizzare” (espressione brutta, speriamo solo che renda l’idea) accettando di stare al fianco di una prima guida, pur di vestire la tuta rossa.

Otto anni in rosso

Anche la reazione di Leclerc è tutta da scoprire: ha richiamato su di sé l’attenzione dei vertici per essere al centro del progetto, ma come accetterà la scadenza almeno quadriennale richiesta dalla riorganizzazione della linea di comando della Scuderia? Quali considerazioni lo attraverseranno se si renderà conto di poter realisticamente diventare campione del mondo nella sua nona stagione in Formula 1, l’ottava alla Ferrari? D’accordo vinse all’ottavo anno in rosso anche Michael Schumacher (1993- 2000), ma aveva già due titoli alle spalle (1994-1995 con Benetton). Charles potrebbe dunque stancarsi prima, ma solo per un top-team e oggi l’unico approdo verosimile per lui sembra la Mercedes: Con scadenze però non ravvicinate (non prima del 2025) e forse passando dalla padella alla brace: si tratta infatti pur sempre di una squadra inglese che ha messo al centro del progetto un pilota inglese (George Russell). Non il massimo per potersi esprimere.

Realismo e impazienza

Quando Elkann parlò di obiettivo 2026, Charles commentò non senza leggerezza: «Il presidente è realista, ma io sono impaziente. Farò di tutto per vincere prima possibile a partire dal prossimo anno». Ciò che in fondo potrebbe anche avvenire visto che la macchina del 2023 – evoluzione e non rivoluzione, rispetto a quella attuale – è stata creata proprio con questo obiettivo e dovrebbe avere un motore definitivamente potente e robusto. Tornando a Sainz: qualora non avesse più la certezza di potersi giocare le sue carta completamente alla pari con il compagno, Carlitos potrebbe avvicinarsi alla nascitura Audi, come abbiamo già avuto occasione di scrivere. Il suo vero manager è suo padre, il pluricampione di rally, impegnato nella Dakar e nei raid proprio con la casa tedesca dei Quattro Anelli.

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Fonte: http://www.corrieredellosport.it/rss/formula-1

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