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Liudmila Samsonova: “Ho lottato per avere il passaporto italiano ma, a questo punto, sono contenta di giocare per la Russia.”

Raggiungiamo Liudmila Samsonova al termine di una domenica comunque positiva per lei, con la finale raggiunta nel 25.000 di Padova, vinta dalla francese Fierro per 7/5 6/3. E’ un’occasione per chiederle anche le sue impressioni riguardo la mancata cittadinanza italiana e la conseguente nazionalità russa.

Allora Liudmila, ti avevamo lasciato nell’intervista dello scorso dicembre al n.623 del ranking, dopo 6 mesi ti ritroviamo a ridosso della 400esima posizione. Che cosa è cambiato e a cosa devi questa scalata?

Innanzitutto sono riuscita a lavorare con continuità ed a giocare tanti match, cosa che prima non mi era stato possibile fare a causa di infortuni ed altri motivi. Fondamentale poi è stato trovare fiducia in chi mi segue e questo mi ha trasmesso serenità e tranquillità che ho portato con me in campo.

Domenica hai disputato una bella finale nel 25.000 di Padova. Un ottimo risultato:
Ovviamente traggo un bilancio positivo dal torneo; questa settimana mi ha lasciato bellissime sensazioni e molta fiducia per il proseguimento della stagione

Su che cosa stai lavorando in allenamento?

Dal punto di vista fisico lavoro molto sulla resistenza, mentre dal punto di vista tecnico punto a migliorare sempre di più tutti i fondamentali.

Nelle ultime settimane, è scomparsa la bandierina italiana accanto al tuo nome sui siti WTA ed ITF ed a tutti gli effetti gareggi per la Russia. Come hai vissuto questo passaggio, hai sperato fino all’ultimo che si potesse evitare?

Onestamente no, a questo punto sono fiera di essere russa: ho provato in tutti i modi di ottenere la cittadinanza italiana ma non è stato possibile e quindi sono contenta, alla fine, di giocare per la nazione dove sono nata. Ringrazio per il tifo tutti i miei fan italiani, anche quelli presenti a Padova questa settimana, e spero in futuro di regalare loro tante vittorie

Sei cresciuta ed hai studiato in Italia, ti alleni dai fratelli Piccari, hai tanti fan italiani che ti seguono. E’ possibile che la situazione possa cambiare in futuro magari con l’aiuto della FIT?

In questo momento gioco per la Russia perché non mi è stato permesso di ottenere il passaporto italiano e quindi, necessariamente, sono stata costretta a questa decisione; per il futuro chissà ma per ora rappresento la Russia. A questo proposito la federazione mi ha riferito che non sarebbe riuscita ad aiutarmi.

Hai sentito la FIT di recente?

No, ultimamente non ho avuto rapporti con loro.

E la Federazione russa?

No non ho avuto contatti.

Quali sono ora i tuoi programmi ed obiettivi?

I miei programmi futuri prevedono, per il momento, di disputare il 60.000 a Roma. I successivi tornei sono ancora da definire mentre per i miei futuri obiettivi ne parlerò con i miei allenatori appena torno a casa.

Avendola conosciuta in una precedente intervista, sentiamo un po’ d’amaro in bocca nelle parole di Liudmila, ma è giusto che questa storia abbia avuto, almeno per ora, una sua definizione. E, al di là della bandiera, ci auguriamo che questa ragazza, che sogna di aiutare un giorno i bambini poveri a giocare a tennis, possa arrivare più in alto possibile.

Antonio De Filippo


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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