ROMA – “Io posso dire che non mi sarei recato volentieri in un paese in guerra per correre il Gp di Sochi. Spero che la situazione si risolva presto“. È questo il commento di Carlos Sainz sulla decisione della Formula 1 di cancellare il Gran Premio di Russia, in programma il prossimo 25 settembre. Dopo Vettel e Verstappen, anche lo spagnolo della Ferrari si schiera dunque a favore della rimozione della tappa russa dal calendario. Nel comunicato del Circus si tiene però la porta socchiusa al regolare svolgimento della gara a Sochi, facendo riferimento alla “attuali condizioni“, che fino a settembre – si spera – potrebbero mutare in meglio. Si unisce a lui Charles Leclerc che sui social ha detto: “È triste quanto accade in Ucraina e vedere persone innocenti soffrire mi spezza il cuore. La guerra non deve mai essere un’opzione. I miei pensieri sono con chi sta attraversando questo momento difficile“.
Sui problemi in pista
Nel frattempo, però, Sainz sta svolgendo il suo programma per l’ultimo giorno di test a Barcellona. La pista di Barcellona è stata pesantemente bagnata per testare le gomme intermedie e full wet. Un aspetto che ha lasciato perplessi piloti e scuderie è il cosiddetto “porpoising“, ossia le oscillazioni verticali causate principalmente dall’effetto suolo delle nuove vetture. A tal proposito Sainz ha detto: “Queste vibrazioni sono fastidiose e anche pericolose ad alte velocità. Un atteggiamento che speriamo di correggere per il Bahrain. La F1-75 sta andando bene, ma è troppo presto per sorridere. È prematuro dire a che livello siamo, nessuno lo sa, ma la nuova vettura mi piace“.