Sono rimasta sinceramente stupita dall’intervista rilasciata da Massimo Righi oggi alla Gazzetta dello Sport nella quale, in sostanza, si racconta che il sistema ha retto bene alla pandemia e sussistono pochi e risolvibili problemi. Va tutto bene, insomma.
Va tutto bene?
Io ritengo che se escludiamo Lube, Perugia e probabilmente Piacenza, tutte le altre società abbiano problemi finanziari molto seri e non solo di cassa corrente.
Le ragioni sono varie, non tutte riconducibili al Covid-19 ma ad esso preesistenti, ed esasperate dalla pandemia.
Proprio per questo non mi sono mai state ben chiare l’ostinazione e la miopia con cui il campionato è stato ugualmente disputato come nulla fosse, nonostante una sorta di continua caduta libera in mezzo a cluster di coronavirus, drastica riduzione delle entrate (per noi oltre il 50%) e un aumento dei costi dettato soprattutto dalle nuove e non preventivate esigenze mediche (intorno al 10%): una qualsiasi azienda nelle stesse condizioni avrebbe chiuso i battenti.
“I danni economici subiti dai club sono da attribuirsi anche alla crisi in cui versano le aziende sponsor?” – dice il Presidente di Lega – non era tutto abbondantemente prevedibile un anno fa?
A oggi purtroppo, e nonostante quanto dichiarato dal presidente di Lega, siamo esattamente nelle stesse condizioni di aprile 2020: nessuna certezza se non i costi.
Non sappiamo se e quando verrà completata la campagna vaccinale, non sappiamo se, completata la campagna vaccinale, gli impianti sportivi saranno riaperti.
Nella benaugurata ipotesi che si verificassero le condizioni di cui sopra di quale capienza si potrà usufruire?
Fa tutta la differenza del mondo per i club.
Il planning della prossima stagione è già redatto, sembra, con inizio campionato ai primi di ottobre? Se qualcuno avesse a cuore la solidità dei club, sarebbe invece doveroso stabilire una data successiva onde avere qualche risposta in più rispetto a tutte le incognite del futuro.
C’è poi il tema dei finanziamenti di cui parla Righi: comunque debiti. Se abbiamo avuto qualche piccolo rimborso per le spese sanitarie legate al Covid, se potremo accedere al Credito Sportivo con gli interessi rimborsati da un fondo costituito all’uopo è alla Federazione che dobbiamo dire grazie.
La Lega in questi 15 mesi ha tutelato le Società? E se sì in misura uguale per tutti? Non mi pare.
Dentro al consorzio coesistono realtà distanti anni luce, con problematiche molto complesse ma in nessun modo assimilabili, come Superlega, A2 e A3.
Bad company, bilanci opinabili, ancora, tema su cui insisto da anni, contratti ed F24 non depositati nonostante le rassicurazioni ormai triennali sul punto.
Tutte cose che, se fossero alla luce del sole, metterebbero anche a tacere voci malevole di tesserati costretti a firmare compensi poi non corrisposti o non nella misura scritta nero su bianco.
E ora doping, qualcosa che non si era mai visto in queste proporzioni nel nostro ambiente.
Un ragazzo di 25 anni in mezzo alla tempesta e nessuno dice nulla, un generico post di solidarietà ma nessuno che prenda la parola. Dov’è adesso l’associazione giocatori, cosa dice la Lega?
Insomma, al contrario di Righi, io penso che questo sistema non sia affatto in buona salute: se non si correrà immediatamente ai ripari, buttando gli scheletri custoditi negli armadi e ricominciando sul pulito, si andrà a sbattere.
Va tutto bene, ma non proprio benissimo.
Catia Pedrini
Presidente Modena Volley