Un tocco a muro che rallenta il volo del pallone, l’inutile (quanto disperato) tentativo di salvataggio del fenomeno francese Grebennikov e la festa può iniziare. Così è stata la palla che ha deciso la Coppa Italia 2018, che ha preso ancora la direzione di Perugia. E se qualcuno aveva ancora dubbi che la squadra del vulcanico presidente Sirci non sapesse ripetersi, ora si dovrà ricredere. Se a ottobre la Supercoppa fu accolta con un pizzico di sorpresa, questa volta di sorprendente c’è la continuità e la forza del gruppo allenato da Lorenzo Bernardi che nel week end di Bari ha surclassato Trento in semifinale e poi si è tolto un’altra incredibile soddisfazione.
Per la prima volta Perugia mette il proprio nome nell’albo d’oro della Coppa Italia. Sembra davvero l’anno buono per Zaytsev e compagni, dopo tanti bocconi amari buttati giù nelle ultime stagioni. E la vittima è sempre Civitanova, crollata per la terza volta in quattro incroci stagionali tra Campionato e Champions. Ai campioni d’Italia non è bastato un inizio super, come super sembrava Osmany Juantorena. Perugia non si è mai scomposta. E mentre l’italo-cubano cominciava a smarrirsi iniziava lo show Alexander Atanasievic, l’uomo simbolo di questa Sir, che ha finito da MVP. La sfida con la Lube non finisce qui. Proseguirà, c’è da crederci, anche nei Play Off Scudetto e in Europa. Ma intanto ancora una volta a fare festa è Perugia.