LUGANO – “Sto meglio, più rilassato, meno stressato. Lo sport estremo ti toglie molte energie, lo devi fare perché è il tuo lavoro ma vivere con più tranquillità è più sano”. Jorge Lorenzo, bloccato dalla quarantena legata al Coronavirus, ha parlato con i fan e di come sia cambiata la sua vita dopo il ritiro.
Restare sempre un atleta
Il maiorchino ha passato i primi mesi sfogandosi con il cibo: “Andavo tutti i giorni al ristorante a pranzo o cena. Mi chiedevano cosa volevo: risotto, pizze, hamburger con patate… Tutto tranne che dietetico. Quasi ogni giorno ho mangiato così, per due o tre mesi. Alla fine pesavo 68 chili, quando il mio peso ideale è 63 o 64”.
Ma il cinque volte campione del mondo, nonostante l’addio alle competizioni, è sempre rimasto un atleta: “Sapevo già che la vita che stavo conducendo in vacanza non era una vita equilibrata. Ma mi stavo godendo il momento, dopo aver preso la decisione di ritirarmi dalle gare. Ho iniziato a sembrare paffuto e mi sono detto: “Non mi piace quello che vedo”. Un giorno ho fatto una foto allo specchio e ho pensato “Invece di pubblicarlo e vedere io stesso il miglioramento, salvandolo sul mio cellulare, perché non lo mostro e incoraggio le persone a fare lo stesso a casa, dato che hanno così tanto tempo libero. Così iniziano a prendere conoscenza dell’allenamento e dell’alimentazione. Ovviamente non sono un nutrizionista ma ho dato solo nozioni basilari” le parole dell’attuale collaudatore della Yamaha. Lorenzo attende, come tutti gli altri piloti, di poter risalire in moto per la stagione 2020.
Tutta un’altra vita
Naturalmente la vita senza corse è molto più serena e tranquilla anche per lo spagnolo: “Se vinci campionati mondiali sei soddisfatto, ma per la salute non è il massimo. Ho trascorso 16-18 ore per vedere come avrei potuto essere un pilota migliore. Ora passo un’ora e mezza a fare sport e il resto a fare altre cose. Mi godo la vita, non ho potuto farlo prima”.
Vincere e competere sempre con i migliori in Moto GP presenta enormi sforzi e sacrifici: “Sin da bambino ho sempre sentito molta pressione per ottenere risultati. Sono sempre stato un perfezionista, chiedevo a me stesso sempre il massimo. La prima vittoria, il primo mondiale: io pensavo subito all’obiettivo successivo. Diciotto anni belli e intensi. Il giorno indimenticabile rimane il 10 ottobre 2010: lì sono diventato il primo campione del mondo spagnolo della MotoGP. Ora però sono molto più felice, sono stato fortunato ad avere avuto una carriera professionale molto buona e ora posso divertirmi” ha concluso Lorenzo.