ROMA – “Questo periodo è stato il più difficile della mia vita. Ho pensato davvero di tutto”. Queste le prime parole di Andrea a Sky Sport, sulla sospensione di 18 mesi inflittagli dalla Fim per doping, ma con il riconoscimento dell’assunzione alimentare accidentale di sostanza proibita. “Vedere riconosciuta la mia innocenza è una vittoria. Poteva andare molto peggio. Anche se abbiamo perso lo stesso, visto la condanna di 18 mesi… Sono il primo caso di sospensione per contaminazione alimentare. Nessuno di noi sa con certezza cosa mangia. C’è incongruenza fra il regolamento e la vita reale. Cercheremo di far ricorso al Tas nei termini piu’ brevi per capire come tornare il piu’ velocemente possibile in pista“, ha detto ancora Iannone.
Rivola: “Pena assurda, sosterremo Iannone nel ricorso”
”La sentenza ci lascia sconcertati per la pena inflitta ad Andrea ma anche molto soddisfatti nelle sue motivazioni. I giudici hanno riconosciuto la totale buona fede di Andrea e la inconsapevolezza nella assunzione confermando la tesi della contaminazione alimentare”., ha detto Massimo Rivola, amministratore delegato Aprilia Racing. “Per questo la pena inflitta non ha alcun senso, alla luce delle motivazioni scritte dagli stessi giudici Andrea avrebbe dovuto essere assolto, come sempre è capitato agli altri atleti contaminati, ma questo quadro ci lascia tante speranze per il ricorso che auspichiamo sia molto veloce. Rivogliamo Andrea in sella alla sua Aprilia RS-GP, saremo al suo fianco fino alla fine di questa vicenda e lo sosterremo nel suo appello”, ha concluso.