In attesa dei dati del mercato italiano di marzo, che come si prospettano in calo, anzi in crollo, bisogna fare i conti sulla produzione.
Quanto costa lo stop del Coronavirus per l’automotive? L’analisi arriva da ACEA, che sulla base di media di 16 giorni di fermo della produzione a livello europeo ha prodotto dati altrettanto inquietanti. Una perdita di 1.231.038 automobili: quello che assorbe in media il mercato italiano in otto mesi.
Questo per ciò che è stato. Il conto è destinato a crescere, non si può dissentire dal pensiero espresso dalla Associazione europea dei costruttori. “Le perdite aumenteranno se gli arresti di produzione continueranno o se saranno fermati altri stabilimenti”.
Nazione per nazione
ACEA fornisce anche i numeri nazionali. In Italia sono fermi 69.382 i lavoratori e lo stop è costato 78.434 veicoli. In La Germania ha fermato 568.518 operai, perdendo 359.287 vetture. La Francia è a quota 90.000 dipendenti e 113.200 mezzi. La Spagna lamenta la forbice più grossa con 60.000 lavoratori e 237.806 vetture, mentre la Gran Bretagna è a 65.455 e 94.717.
L’allarme della associazione europea dei costruttori
Si tratta di buchi inquietanti. Eric-Mark Huitema, numero uno di ACEA, ha espresso preoccupazione. “Occorre gestire questa crisi, un intero comparto si è fermato all’improvviso. Un dramma che non è mai accaduto prima. Prima di tutto bisogna proteggere la salute e il lavoro di 14 milioni di europei che, direttamente o nell’indotto, lavorano per il settore auto”.