Solo un pilota esperto come Walter e pochi altri possono mettersi al volante di una Porsche 356 motorizzata con il 6 cilindri Turbo di una 930 senza aver paura di possibili intoppi. La protagonista si chiama Porsche 356 3000 RR, data la cilindrata e le iniziali del pilota tedesco, nuovo proprietario di questa ‘belva’ a quattro ruote.
Il progetto
La vettura è stata originariamente realizzata da Viktor Grahser, meccanico aeronautico e tra i membri fondatori del Porsche 356 Register australiano, in seguito rientrato in Austria, Paese d’origine, con tre esemplari di 356, di cui uno motorizzato con il 6 cilindri 3 litri da 260 CV.
Lo stile
Dopo la sua morte, l’auto venne presa in custodia dalla Diez Classic, che la restaurò e modificò esteriormente. La Porsche, modello 356 B Roadster del 1959, presentava già qualche novità nell’aspetto, come gli ampi parafanghi, le fiancate molto generose che arrivano a coprire parte delle ruote posteriori, due prese d’aria e un labbro aerodinamico anteriore ripreso dalla 911 S. Lo staff della Diez pensò a riconvertire la guida a sinistra, allarò ulteriormente i parafanghi e riverniciò la carrozzeria in grigio, mantenendo l’acceso ed elegante rosso degli interni.
In seguito, venne chiesto proprio a Röhrl di effettuare una sorta di test drive della macchina. La leggenda dei rally all’inizio appariva scettico, date le caratteristiche del motore e la conformazione della vettura. Salvo poi salire a bordo e provare emozioni forti, dichiarando di essersi divertito a maneggiare la ‘belva’ tedesca. Che adesso si trova comodamente nel suo garage. Röhrl ha subito provveduto a marchiare la sua nuova auto applicando, sulle due griglie del cofano motore, i quattro distintivi corrispondenti alle sue vittorie del Rally di Monte Carlo nel 1980, ’82, ’83 e ’84.