ROMA – Sono passati quasi nove anni da quella tragica domenica di ottobre, ma nessuno lo ha dimenticato. Oggi Marco Simoncelli avrebbe compiuto 33 anni, ed è come se fosse ancora qui: gli appassionati di moto e Motomondiale lo ricordano ancora, e la sua immagine scanzonata, con i capelli ricci e ribelli, accompagna tuttora l’immaginario dei tifosi.
La carriera
Ha lasciato il segno in pista, ma non solo. Lo stile di guida spavaldo, “elettrico” e sempre all’attacco aveva conquistato l’attenzione dei tifosi italiani, di cui era il beniamino insieme a Valentino Rossi, e la sua spontaneità era nota anche fuori dai circuiti. Dall’esordio nel 2002 nella 125 bisogna attendere due anni per la prima vittoria, sul bagnato di Jerez. Nel 2006 la promozione in 250, e due stagioni di apprendimento fino alla definitiva esplosione nel 2008: in sella alla Gilera l’inizio è dei peggiori, con due ritiri nei primi due Gp, ma poi sono arrivate 6 vittorie e il titolo mondiale. La stagione successiva porta altre vittorie, ma non il titolo (chiuderà terzo), è tempo allora di passare in MotoGp. Nella classe regina, in sella a una Honda del team Gresini, ha ottenuto come miglior risultato un terzo posto in Repubblica Ceca, alla seconda stagione, quella che si è conclusa con quel finale tragico. Era il 23 ottobre 2011, Marco aveva solo 24 anni: davvero troppo presto per andarsene, nonostante i ricordi indelebili che ha lasciato e che non si cancelleranno mai.