Un’offerta di motori più ampia, nuove colorazioni (Celeste Gray, Emotional Red, Mechanic Orange), un infotainment migliorato, nuovo design dei cerchi. Toyota C-HR si aggiorna dopo aver conquistato 400 mila clienti in Europa con un’originalità come l’idea di una gamma full hybrid, a catalizzare 8 preferenze su 10 clienti che hanno scelto il Suv giapponese.
Toyota C-HR Restyling, le luci
A metà del proprio ciclo vitale arriva un restyling incisivo, il design è sostanzialmente diverso nelle soluzioni proposte sui fari, ora con luci diurne a led (e frecce) riposizionati, nella parte superiore del proiettore e con luci full led anch’esse differenziate.
Tre elementi, di tipo adattivo, assicurano la massima illuminazione seguendo le traiettorie impostate al volante. Marginale, ma altro segno distintivo, il riposizionamento dei fendinebbia, più alti e all’esterno della fascia anteriore. Al posteriore, se nuova Toyota Yaris ha preso ispirazione dal suv nel disegnare l’insieme fari-spoiler, C-HR 2019 aggiorna il dettaglio, sia nella grafica dei fari che nel trattamento del profilo di raccordo, adesso nero lucido.
Comfort migliorato con il restyling
La principale novità della Toyota C-HR è nel sistema ibrido Hybrid Dynamic Force con unità termica 2 litri. Un progetto introdotto da Toyota Corolla, ora anche su C-HR, accanto alla tradizionale proposta Full Hybrid 1.8 litri. Si differenziano non solo per la potenza di sistema, i 184 cavalli e 202 Nm contro i 122 cavalli e 163 Nm.
Differenze molto più grandi con l’ibrido di quarta generazione Toyota. L’unità termica 2 litri consente di ottenere un baricentro più basso, ha un peso contenuto in 113 kg, è dotata di doppia iniezione (diretta e indiretta), fasatura variabile, tutte misure che contribuiscono a ottenere un rendimento termico del 41% contro il 40% del sistema ibrido 1.8 litri.
MGU e batteria differenziati
Entrambi condividono il funzionamento a Ciclo Atkinson ma alla componente termica si abbina una parte elettrica con motogeneratori dalle caratteristiche differenti. In particolare, il motogeneratore di trazione, installato in un sistema più compatto, nell’insieme della trasmissione, sviluppa maggior potenza nel regime di rotazione alto del motore termico. Come consuetudine, il full hybrid Toyota è governato dall’unità di controllo, anch’essa evoluta, dagli ingombri ridotti del 33% e perdite elettriche inferiori del 20%.
Così, il confronto “numerico” tra C-HR Hybrid 2 litri e 1.8 litri, dice di una potenza del 50% superiore e consumi solo del 10% maggiori, per un dato di 4 litri/100 km (emissioni di Co2 da 86 g/km su C-HR 1.8 e da 92 g/km sul 2.0).
Sistemi differenti anche nell’alimentazione della parte elettrica. Il 2 litri in grado di spingere C-HR fino a 120 km/h in elettrico (180 km/h di velocità massima, 8”2 da 0 a 100 km/h) adotta una batteria al nichel-metallo-idruro, da 216 volt e 180 celle, l’1.8 (170 km/h di velocità massima, 11” da 0 a 100 km/h) passa a un pacco batterie più leggero, agli ioni di litio, con 56 celle e 207,2 volt.
Le novità dell’infotainment
Toyota C-HR presenta anche un nuovo sistema di Infotainment da 8 pollici, con interfaccia Apple CarPlay e Android Auto, con aggiornamento delle mappe over-the-air, per un periodo di 3 anni offerti gratuitamente (aggiornamenti con scansione semestrale).
A bordo di Toyota C-HR 2019 sale anche un modulo di connessione dati, utile sia per la chiamata d’emergenza che per i servizi connessi, qualora non si voglia usare lo smartphone. Auto e smartphone che dialogano via app, MyT, grazie alla quale inviare la destinazione al navigatore, verificare la posizione del parcheggio, ricevere promemoria legati alla manutenzione e prenotare gli appuntamenti in concessionaria.
Per quanto riguarda i sistemi di assistenza alla guida, il pacchetto Toyota Safety Sense è di serie (cruise control adattivo, riconoscimento della segnaletica, automazione sugli abbaglianti, mantenimento attivo di corsia e frenata d’emergenza con riconoscimento dei pedoni). Tra le opzioni a richiesta, l’Intelligent Clearance Sensor, in grado di rilevare il rischio di collisione nelle fasi di uscita in retromarcia da un parcheggio, attivando la frenata automatica per evitare l’impatto.