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Alle Federazioni 44 milioni. Spadafora e Sabelli “Ora criteri trasparenti”

“La delibera è stata assunta all’unanimità. Il cda di Sport e Salute è composto da tre componenti ed è integrato da Carlo Mornati per il Coni. La buona notizia, anche un nostro obiettivo, è stato il voto unanime che ha visto anche il Coni votare a favore di questi criteri”. Lo ha spiegato con soddisfazione il presidente e ad di Sport e Salute Rocco Sabelli, illustrando in conferenza stampa a Palazzo Chigi con il ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora i nuovi criteri di distribuzione dei contributi alle Federazioni (e non solo) approvati stamattina per i fondi extra di 60 milioni per il 2019 dal consiglio di amministrazione dell’Ente. “E’ stata fatta una vera e propria finanziaria dello sport. Tra la vecchia e la nuova transizione abbiamo bisogno di una gradualità per non creare discontinuità per le Federazioni”, ha aggiunto Sabelli. Ammonta a oltre 6 milioni di euro il contributo extra per il 2019 assegnato da Sport e Salute alla Federcalcio. Per la precisione, 6.363.203 euro per la Figc e si tratta del contributo più sostanzioso tra le Federazioni che ne usufruiranno. A seguire, alla Federnuoto andranno 2.460.902 euro, alla Federvolley 2.455.037 euro, poi gli Sport Invernali con 2.123.943 euro, la Federatletica con 2.088.096 euro e la Federbasket con 1.909.924 euro. Poco più di 1.8 milioni alla Federtennis. La ripartizione, come confermato dal presidente e ad di Sport e Salute Rocco Sabelli ha fatto riferimento ai vecchi criteri di distribuzione dei fondi ed è stata approvata all’unanimità dal cda dell’ente riunitosi questa mattina. Entro novembre dovranno essere distribuiti i 280 milioni, contributi statali per il 2020. Ora se ne occupa Sport e Salute, prima il compito spettava alla Coni Servizi, in pratica al Coni. “Abbiamo mantenuto il modello del Coni non perché riteniamo che sia da confermare completamente ma perché l’anno prossimo ci sono le Olimpiadi e in vista dell’anno olimpico si può tenere questo tipo di meccanismo. Inizieremo a muoverci in linea coerente con la riforma dal 2020 in avanti”. E’ quanto specifica Rocco Sabelli. “Il modello usato dal Coni dal 2016/17 assegna l’80% allo sport di alto livello, di cui il 90% va alle Federazioni olimpiche e il 10% a quelle non olimpiche, e il 20% a quello di base. Questo è per definizione è molto coerente con la natura del Coni, che punta tutto sulle performance di alto livello”. La nuova società statale, voluta da Giorgetti, si è messa subito al lavoro non senza difficoltà e contrasti con Malagò: alcune cose vanno ancora definite. “Da qui a fine ottobre ci si è impegnati a chiudere il contatto di servizio tra Coni e Sport e Salute. Il mio auspicio è che non vi siano ulteriori rinvii dopo la scadenza del 30 settembre scorso. Stiamo sollecitando un confronto e un dialogo tra le parti per un risultato soddisfacente per tutti. Abbiamo chiesto il parere dell’Avvocatura generale dello Stato che dovrebbe arrivare a breve e ispirerà molto la nostra azione, aiutando la trattativa” ha spiegato il ministro.

“Il primo obiettivo della recente riforma dello Sport è aumentare l’attenzione verso la pratica sportiva di base, valorizzando gli stili di vita sani”, aveva detto nei giorni scorsi Sabelli in occasione di Tennis and Friends, manifestazione dedicata alla prevenzione e allo sport che si è tenuta, con un grande successo, al Foro Italico. Dei 60 milioni extra da distribuire per il 2019 “sette milioni saranno destinati alle Federazioni soprattutto per l’accesso gratuito allo sport di base per le fasce più deboli e all’interno delle famiglie a basso reddito, per giovani fino a 18 anni e over 64. Un’opportunità importante per nuove fasce di età e tutta una serie di persone che sul territorio non hanno una possibilità di accedere allo sport”, lo ha annunciato il ministro. “Nuovi criteri trasparenti in discontinuità col passato” (una frecciata a chi c’era prima…). “E’ stato eliminato ogni criterio di discrezionalità” ha spiegato Sabelli in un comunicato. Prima Malagò aveva a disposizione un tesoretto di alcuni milioni che distribuiva alle Federazioni più in difficoltà e penalizzate dai criteri (come la Figc) mentre la cifra principale rispondeva ad un modello algoritmico di cui ha tenuto conto oggi anche il cda di Sport e Salute. Sabelli haspiegato che la distribuzione delle risorse è badata su criteri oggettivi, misurabili e pertanto trasparenti”. Maggiore attenzione per “le attività sportive di base per indurre stili di vita più sani e incentivare l’efficienza gestionale dell’intera organizzazione sportiva”. Il nuovo presidente-ad di Sport e Salute ci tiene particolarmente ad evitare gli sprechi, visto che che ci sono Federazioni (non tutte) che spendano il 40 per cento delle loro risorse per funzionare la macchina. Meglio che vadano ai ragazzi e alle ragazze che fanno sport, alla base, ala periferie. C’è la volontà di rompere col passato.

“Credo che il nome del Ceo di Milano-Cortina 2026 lo avremo entro la prima settimana di novembre” ha spiegato ancora Spadafora al quale starebbe più che bene Tom Mockridge, ex ad di Sky, neozelandese con passaporto anche italiano. “La prossima settimana – ha aggiunto – saremo a Milano di nuovo con i presidenti di Regione, i sindaci e il Coni, sarà un ulteriore passaggio importante sulla definizione della governance Olimpiadi Milano-Cortina. Settimana successiva qui a Roma un incontro per Atp Finals di Torino che metta assieme tutti i soggetti anche lì per la definizione della governance”. Il ministro ha anche assicurato che incontrerà Bach a Losanna negli ultimi giorni di novembre. Ci sarà ovviamente anche Giovanni Malagò presidente del comitato organizzatore delle Olimpiadi che in questi giorni è a Doha, impegnato all’assemblea generale dell’Anoc.Una novità, nelle scuole arrivano 4.000 tutor sportiviAmmontano a 2,5 milioni di euro le risorse destinate alla scuola da Sport e Salute e che rientrano nei contributi di oltre 60 milioni ottenuti “grazie al meccanismo virtuoso” introdotto con la riforma che destina allo sport il 32% del gettito fiscale che lo sport stesso èin grado di generare. Lo hanno annunciato in conferenza stampa a Palazzo Chigi il ministro per lo Sport, Vincenzo Spadafora, e l’amministratore delegato di Sport e Salute, Rocco Sabelli. Nello specifico, le risorse sono destinate a un “progetto in continuità con quello realizzato finora dal Coni (Sport di classe, ndr) con alcune novità- ha spiegato Sabelli- Sarà possibile dotare 28mila classi di quarta e quinta elementare, quasi il 50% di quel bacino, che riguarda oltre mezzo milione di alunni, di 4mila tutor sportivi laureati in Scienze Motorie che possano affiancare gli insegnanti per attività sportive oltre che di ‘education’. Le attività si svolgeranno due volte a settimana nell’intero anno scolastico. Si tratta di un progetto che sarà gestito dalle Federazioni sportive, con il vantaggio che in questo modo le associamo alle scuole. Inoltre, i 4mila tutor potranno rappresentare un bacino di recruitment per gli organici delle Federazioni, costituendo così una sinergia in ambito occupazionale”. 
Maximulta dell’Antitrust alla Federazione sport equestri
A seguito di un ricorso presentato da ASI (Associazioni Sportive e Sociali Italiane), l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di multare pesantemente la FISE (450mila euro) per abuso di posizione dominante, ovvero per aver impostato una strategia volta a limitare lo svolgimento dell’attività amatoriale equestre svolta dagli Enti di Promozione Sportiva, con l’intento di conglobare nell’ambito dell’attività agonistica tutta l’attività equestre. “Con la multa comminata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato alla FISE, finalmente si afferma il principio che non c’è esclusività nello sport italiano che possa premiare un soggetto a discapito degli altri. Da sempre abbiamo detto che lo sport di base e lo sport di vertice non sono in contrapposizione e non dovrebbero esserlo, perché non esiste l’uno senza l’altro. Con questa pronuncia ci auguriamo che tutte le Federazioni inizino ad agire per impostare sempre più convintamente una più solida collaborazione con il mondo della promozione sportiva”, commenta il presidente ASI Claudio Barbaro (senatore della Lega). “La controversia nasce oltre dieci anni fa quando furono presentati dei ricorsi al garante del libero mercato dove già si denunciavano degli atti di prevalenza da parte della FISE – spiega Emilio Minunzio, vicepresidente di ASI e Direttore tecnico di ASI Sport Equestri – controversia non completamente risolta poiché la FISE allora risultò inadempiente nel comunicare dei parametri, così come chiesto dal garante, corrispondenti a quelli CIO – FEI, capaci di indicare l’attività massima competitiva di vertice e, dunque, di stabilire il perimetro di azione di tutti gli altri organismi sportivi.Ora attendiamo davvero la comunicazionedi questi parametri come sottolineato dal garante, immediatamente sotto quelli olimpici e dei circuiti internazionali. Il 95% delle attività equestri sarà restituito a tutti gli organismi sportivi. Evviva la libertà di fare sport”.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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