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Nibali attacca Roglic: “Così non si vince il Giro”

Nella corsa parallela dei big, il duello ravvicinato fra Roglic e Nibali ha rappresentato il momento-clou della gara. Il siciliano ha provato l’allungo, lo sloveno ha risposto presente, a ruoli invertiti Nibali ha fatto lo stesso, giungendo al traguardo senza perdere un centimetro dal rivale. Poi lo Squalo ha attaccato lo sloveno al termine della prima tappa con arrivo in salita di questo Giro d’Italia: “Ascolta, Roglic, gli ho detto – le parole di Nibali, dal pulmino Bahrain-Merida – se vuoi venire da me, ti faccio fare una foto dei miei trofei quando vuoi. Tanto io non ho da dimostrare niente. A quel punto ha capito che io non avrei fatto niente e che mi ero stufato del suo atteggiamento, così si è messo a lavorare”. Parole da ‘Squalo’. Un vero messaggio a Roglic, che non ne voleva sapere di tirare. “Se vuole vincere il Giro, non è questo il modo di correre – ha aggiunto – noi abbiamo fatto vedere che ci siamo. Abbiamo lavorato tantissimo con la squadra: Pozzovivo è stato grandioso. Per me, va bene così. La giornata non è stata semplice, la classifica è cambiata, però corridori davanti hanno speso tantissimo. E’ stata una giornata faticosa”. Jan Polanc ha la faccia stanca, ma esprime soddisfazione per essere riuscito a rimanere sul tetto del 102/o Giro d’Italia, dopo esserci salito al termine della Cuneo-Pinerolo di giovedì. “Sono molto felice, ma sapevo che sarebbe stata una tappa molto dura. Dopo il grande sforzo di ieri mi sono sentito molto stanco nella prima parte della corsa. Nel finale tutti stavano soffrendo, ma io ho continuato a lottare e sono riuscito a difendere la maglia rosa”, l’ammissione dello sloveno. “Due giorni in maglia rosa sono meglio di uno. Penso che oggi abbiamo svolto un buon lavoro, dando il massimo – prosegue Polanc -. Sapevo che non avrei mai avuto possibilita’ di restare coi primi, ma sono contento di avere difeso il primato. Domani vediamo come andrà. Con la UAE Emirates siamo tranquilli e sicuri di avere disputato finora un buon Giro: prima Valerio Conti ha preso la maglia, poi è toccato a me. Se avessi perso la maglia, oggi sarebbe andato bene lo stesso: alla fine so benissimo che non potrò mai portarla fino a Verona, quindi vivo giorno per giorno”. Il 29enne Ilnur Zakarin aveva già vinto al Giro d’Italia, a Imola nel 2015, oggi ha concesso il bis dopo quattro anni. “L’attacco non era stato pianificato – confessa il russo – mi sono trovato davanti con tanti corridori in fuga: fino a metà tappa non mi sentivo bene, poi è andata sempre meglio, finché nel finale ho dato tutto me stesso, riuscendo a vincere. Sono contento di essermi avvantaggiato di qualche posizione in classifica. Sono un po’ sorpreso del terzo posto nella generale. Proverò a lottare per la maglia rosa“.


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