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Volkswagen e Ford, l'alleanza sarà totale

Da una grande alleanza sfumata all’ alleanza tra grandi che invece sta silenziosamente prendendo corpo, disegnando gli equilibri di potere automobilistico che reggeranno presumibilmente il prossimo decennio. Se l’intesa FCA-Renault si è arenata sulla non disponibilità di Nissan a condividere il suo bagaglio tecnologico, è proprio il patrimonio di brevetti e ricerca sull’auto elettrica il terreno comune su cui sta nascendo l’asse tra Volkswagen e Ford. Avvicinamenti continui, che già ad inizio anno avevano portato ad annunciare una collaborazione pilota per realizzare nuovi veicoli commerciali e pick-up di taglia media a partire dal 2022. Il primo passo diplomatico che nascondeva intenzioni ben più ampie. “Le discussioni per una cooperazione con Ford su MEB e la guida autonoma proseguono bene e sono vicine al completamento“. Queste le parole con cui il numero uno di Volkswagen Herbert Diess anticipava qualche settimana fa a che punto davvero si fosse con la trattativa.

Oggi arrivano dettagli importanti dalla controparte americana. “Ford sta sviluppando un famiglia di veicoli elettrici destinata ai mercati europei nel suo centro ricerche di Colonia”, racconta il presidente di Ford Europa Stuart Rowley ai giornalisti della testata Automotive News, che però riescono ad ottenere anche l’ultimo tassello che manca al mosaico: “fonti interne all’azienda confermano come i nuovi modelli potrebbero debuttare sul mercato addirittura nell’arco di soli due anni“. Se cercavano l’alleanza tra grandi, ecco l’effetto che fa.

Contrariamente al previsto, l’ovale di Detroit non punta solo ad ottenere da Volkswagen l’utilizzo della piattaforma elettrica MEB su cui inventare una gamma di vetture ad emissioni zero per gli States. Mira invece anche all’Europa, preventivando peraltro tempi di sviluppo dei modelli così rapidi che si giustificano solo attingendo a tecnologia altrui, e soprattutto concentrandosi al cuore del mercato della auto medie, che non assomigliano certo alla concept sportiva ad emissioni zero Mach E esibita finora.

Tutto ruota attorno alla piattaforma MEB, già base predestinata per i ventisette modelli elettrici che il Gruppo Volkswagen intende realizzare e distribuire a cascata in tutti i suoi marchi, ovvero 10 milioni di veicoli dalla fine del 2019, con il debutto del primo modello, la Volkswagen ID.3, già messo in programma per il prossimo settembre. La piattaforma MEB garantisce una modularità totale, la possibilità di ottenere una grande varietà di carrozzerie diverse, dal SUV alla berlina al van, e una doppia collocazione per il motore elettrico, al posteriore o anche all’anteriore, in modo da ottenere anche la trazione integrale.

Far sbarcare anche sui listini Ford vetture nate su questa piattaforma significa per Volkswagen controllare un mercato potenzialmente immenso, su cui riversare modelli dalla fascia di prezzo estremamente diversa ma con lo stesso pacchetto di servizi digitali, abbattendo i costi nella produzione di batterie e sfruttando al massimo il software per gestirle, cioè quel fattore cruciale che segna la differenza tra una moderna auto elettrica e un telaio montato su motori da lavatrice. L’impatto positivo sui prezzi di queste vetture può accelerarne così tanto la diffusione da lasciare sul campo solo un rivale, ovvero la piattaforma elettrica globale Toyota, pronta a fare la sua apparizione in autunno. Che per altri sarà estremante caldo. 


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori


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