ROMA – «Il Gran Premio di Cina si disputa su una delle piste più tecniche e difficili della stagione. Specialmente due curve sono fondamentali, la prima e la 13 che immette sul lunghissimo rettilineo da oltre un chilometro. Sono entrambe molto tecniche e non è sempre facile trovare la linea migliore per affrontarle perché in entrambi i casi la pista è molto larga. Sono difficili non solo in qualifica, quando c’è da dare tutto in un giro, ma anche durante la corsa». Sebastian Vettel scalda i motori in vista del fine settimana del Gran Premio della Cina, terza tappa del Mondiale di Formula 1.
PNEUMATICI «Salvaguardare le gomme a Shanghai è la cosa più importante, è il compito che tutti sanno di dover fare nel modo migliore la domenica per far durare gli pneumatici ed essere competitivi per tutta la gara – avverte il pilota tedesco della Ferrari – Storicamente ho vissuto diverse belle gare qui, con la Ferrari sono andato più di una volta vicino alla vittoria. Magari se anche un po’ di fortuna ci assiste questa è la volta buona, tanto più che qui festeggiamo la gara numero mille della Formula 1».
LECLERC E BINOTTO «Il circuito di Shanghai – analizza il monegasco Charles Leclerc, secondo in Bahrain con la Rossa – è una delle piste che conosco meno avendoci gareggiato solo una volta lo scorso anno. Ho un bel ricordo della qualifica, meno della gara, anche se nel complesso il tracciato mi piace parecchio perché propone curve molto diverse da quelle che poi troveremo nel resto del calendario, in particolare la curva 1 e la 13 che immette nel lungo rettilineo. Di solito quella cinese è una gara divertente perché le condizioni meteo sono spesso imprevedibili e magari la pioggia arriva all’improvviso quando meno te la aspetti. È la millesima gara della storia della Formula 1 e io spero di poter avere una vettura forte come l’ho avuta in Bahrain per continuare ad andare in cerca di quel risultato che meritiamo». Infine, il team principal Mattia Binotto: «Il terzo appuntamento della stagione ci vede impegnati su una tipologia di pista diversa sia da quella di Melbourne che da quella del Bahrain. In questo caso abbiamo un lunghissimo rettilineo e curvoni che sollecitano in modo particolare l’anteriore».