La Mercedes-Benz 300 SL ha fatto la storia degli anni ’50 nel mondo delle auto per la sua eleganza intramontabile e per il suo stile unico. Una perla rara, quella presentata nel 1954 dal marchio della stella a tre punte, è che verrà battuta all’asta il prossimo 7 aprile, in occasione della 77ª edizione del Goodwood Members’ Meeting, da una delle case d’aste più antiche e famose del mondo, la Bonhams. Per portarsi a casa quella che nel 1999 è stata eletta “Auto sportiva del secolo”, sarà però necessario offrire una cifra a sei zeri, considerando che si partirà da una valutazione iniziale che si aggira intorno al milione di euro.
L’auto che sarà battuta in sede d’asta sarà l’esemplare numero 49 del 1954: la “Gullwing”, la macchina con gli sportelli ad ali di gabbiano ha visto la sua produzione interrompersi dopo appena 1400 modelli. Anche per questo è considerata un vero gioiello, un esemplare irripetibile. Secondo le previsioni degli esperti, il prezzo finale della macchina si aggirerà intorno al milione di euro: più esattamente tra i 930.000 e i 1.200.000 euro. Bisognerà soltanto attendere il 7 aprile per scoprire il prezzo esatto, giorno in cui sarà messa all’asta la Mercedes-Benz 300 SL.
Oltre alle celebri “Gullwings”, le ali di gabbiano che hanno dato il nome al modello, l’auto si presenta in tutta la sua eleganza. Il design è formoso, dinamico e fluido, accompagnato da un motore da 215 cavalli che permette alla macchina di toccare i 260 km/h, raggiungibili anche grazie al leggero peso di 1295 kg. Leggera e prestante. Elegante e potente. La Mercedes-Benz 300 SL unisce la nobiltà automobilistica ai modelli da corsa. Infatti, fu proprio un importatore statunitense a proporre alla casa di Stoccarda di produrre una macchina derivante dal modello W 194.
Si tratta di Maximilian E. Hoffman, che riuscì a convincere la casa di Stoccarda a creare una macchina che potesse essere un mix perfetto tra lusso, comodità e prestanza derivante dalla puntigliosa ingegneria tedesca. Quando la macchina uscì nel 1954 toccò il prezzo di 29.000 marchi, un’enormità per l’epoca. Adesso, però, con molta probabilità, supererà il milione di euro.