Come a Houston, è arrivata un’altra prova di forza dei Warriors a Oklahoma City, che getta una luce profonda sui pronostici per la corsa al titolo NBA. Una difesa intrattabile che ha impedito a Westbrook la doppia cifra in qualsiasi dato di valutazione con la promozione di Andre Iguodala a titolare in luogo dell’assente Durant, le bocche di fuoco Splash Brothers, l’efficienza della coppia Cousins-Green: ecco gli elementi fondanti della vittoria.
Un primo quarto da 7 su 11 nel tiro da tre punti, dei Thunder che affondano rapidamente al punto di sbloccarsi solo con la panchina (Dennis Schröder, Jerami Grant e Markieff Morris) per un 40-27, poi un furioso Westbrook (0/7 al tiro) che raccoglie il sesto tecnico stagionale e un -18 all’intervallo consegnano la gara nelle mani di Golden State. Nella ripresa solo alcuni minuti di rallentamento nella tensione dei Campioni uscenti permetteranno a Paul George di aggiustare le statistiche personali, ma senza incidere sul match 71-87 al 36′. Nell’ultimo quarto Donovan prova un quintetto basso, contro cui però emerge un Cousins che, piuttosto che insistere sul post basso, diventa smazzatore di palle per i compagni. Oklahoma si arrende.
Oklahoma City – Golden State 88-110. Boxscore: 29p+13r George, 15 Schroder, 11 Grant, 7p+8r+9as Westbrook per i Thunder (42-28); 33 Curry, 23 Thompson, 12p+8r+6as Cousins, 9p+8r+6as Green per i Warriors (47-21) che da oggi sono già qualificati matematicamente ai playoff.
Boogie with a beautiful backdoor find
It’s the @StateFarm Assist of the Night ⬇️ pic.twitter.com/D7kdSnPrRo
— Golden State Warriors (@warriors) 17 marzo 2019