Nella pallacanestro si definiscono intangibles tutti quei fattori che un giocatore apporta alla propria squadra senza che questi finiscano nel referto di gara. Un aiuto e recupero difensivo, un movimento particolare, un apporto emotivo fornito in un determinato momento della gara sono giocate di cui una squadra beneficia senza che di esse resti traccia nello scout statistico.
Brian Sacchetti è un giocatore da intangibles e, per tale motivo, tracciare un profilo statistico del figlio di coach Meo può apparire superficiale senza questa necessaria premessa.
Premesso tutto questo, il numero 41 della Leonessa è uno dei giocatori più utilizzati della second unit a disposizione di Andrea Diana. L’impiego in campo di Sacchetti, infatti, tocca i 21.6 minuti a gara, nei quali l’ala nativa di Moncalieri scrive a referto 6.9 punti e 3.8 rimbalzi a partita.
Ciò che stupisce nelle statistiche offensive di Sacchetti è la grande parsimonia nello sfruttare i possessi e i tiri a sua disposizione (4.5 tiri in 6.8 a gara). Una fetta esigua se rapportati ai minuti trascorsi in campo, un dato correlato alla selezione dei tiri che Sacchetti compie quando staziona sul parquet.
In oltre il 46% dei possessi a propria disposizione, infatti, l’ala ex Sassari mette a segno almeno un punto, tirando con una percentuale effettiva che supera il 51% quando riceve palla su uno scarico.
Pur essendo il catch and shoot una parte fondamentale del proprio gioco, l’ala della Germani è anche abile a penetrare a canestro e lucrare dei falli, statistica nella quale risulta il migliore della Leonessa: nel 24% dei possessi, infatti, Sacchetti subisce un fallo che lo porta in lunetta per un tiro libero.