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Sinner dopo gli Australian Open: “Grazie ai miei genitori per la libertà di scegliere”

Jannik Sinner non nasconde la propria emozione dopo il trionfo di Melbourne: “Sono orgoglioso, è una vittoria speciale in un torneo speciale. Mi sono sentito a casa mia. Grazie ai miei genitori per avermi dato libertà di scelta. Ho cercato di allungare il match, sapevo che Daniil era stanco. Ho spinto sempre, la partita è girata nel 3° set. Ora devo sedermi e godermi queste emozioni”

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Jannik Sinner diventa il terzo italiano a conquistare un titolo maschile in singolare in uno Slam dopo il trionfo in rimonta contro Daniil Medvedev agli Australian Open. Dopo quasi quattro ore, l’azzurro ha scritto il suo nome nell’albo d’oro: dal 2005 è il primo a farlo che non si chiami Djokovic, Federer o Nadal. Un trionfo atteso dal tennis italiano dal 1976, quando Adriano Panatta trionfò al Roland Garros. 

“Medvedev mi rende giocatore migliore, qui mi sento a casa”

“Voglio fare i complimenti con Medvedev, ha giocato in maniera eccezionale – ha detto subito dopo la fine del match -. Ogni incontro mi rendi un giocatore più forte, è stato fantastico in questo torneo. Auguro a lui di vincere questo trofeo un giorno. Devo ringraziare il torneo e tutti coloro che rendono l’evento speciale. E’ fantastico giocare qui, a casa mia sta nevicando. E’ stato un torneo incredibile, è una vittoria speciale. Con il mio team cerchiamo di migliorare e capire le varie situazioni, mi capiscono e non è sempre semplice. I tifosi sono stati eccezionali, mi sono sentito a casa. Sono 15mila persone ma sembrano molte di più. Auguro a tutti i bambini di vivere questo sogno e di avere la possibilità di scelta che mi hanno dato i miei genitori. E’ tutto, ci vediamo il prossimo anno”.

“Orgoglioso, ho cercato di allungare il match e spingere sempre”

“Sono orgoglioso, è stato un match durissimo – ha detto a Eurosport -. Non riuscivo a fare quanto prefissato, nel 3° però ho sfruttato una chance e la partita è cambiata. Le emozioni sono tante, ora devo sedermi e godermele. E’ stato duro servire per il match, il primo 15 è stato cruciale. Sul 30 pari volevo spingere e non aspettare, sul match point ho tirato. Anche io ero un po’ stanco, ma ho cercato di muoverlo il più possibile. Nel finale avevo extra motivazioni, volevo allungare la partita e stancarlo, sapevo che in quel modo mi avrebbe favorito”.  


Fonte: https://sport.sky.it/rss/sport_tennis.xml

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