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Roger Federer si racconta: “La mia carriera in un documentario, tra emozioni e rivalità. Ce l’ho incorniciata a casa la foto di me e Nadal che piangiamo alla Laver Cup”

A pochi giorni dall’uscita del suo documentario “Federer, gli ultimi dodici giorni”, in programma per il 20 giugno su Amazon Prime, Roger Federer è tornato a parlare della sua vita da tennista professionista e degli ultimi momenti della sua carriera. In un’intervista rilasciata a “El País”, l’ex campione svizzero ha raccontato le sensazioni provate durante il suo addio al tennis e ha rivelato alcuni aneddoti sulla sua rivalità e amicizia con Rafa Nadal.

Il documentario ripercorre gli ultimi istanti della vita tennistica di Federer, dal comunicato sui social media in cui annunciava il ritiro, fino alla sua emozionante ultima partita in doppio con Nadal alla Laver Cup 2022 di Londra. “Si prova una sensazione incredibile, come se si fosse a una sorta di funerale della propria vita. È una sensazione molto strana, ad essere onesti. Sei completamente vigile e vivi un grande sfocamento al rallentatore di tutto ciò che sta accadendo. È come un’operazione: sai come ci si sente solo dopo averla vissuta. Non avrei mai pensato che la fine sarebbe stata così carica di esperienze”, confessa Federer.

Lo svizzero ammette che non si aspettava un addio così intenso e che inizialmente non era prevista l’uscita del documentario: “Pensavo che forse sarebbe arrivato quel momento con il microfono, in cui sei al centro dell’attenzione. Pensavo a qualcosa del genere, era ciò che prevedevo, ma è stato molto di più. Per questo mi sono convinto, insieme al mio team e a tutti gli altri, che forse valeva la pena mostrare questo materiale, perché è stato qualcosa di così speciale, così unico e così doloroso, e allo stesso tempo così bello, che forse i tifosi avrebbero potuto essere interessati”.

Il vincitore di 20 titoli del Grande Slam ha anche commentato l’iconica scena in cui lui e Nadal piangevano insieme, mano nella mano: “Ce l’ho incorniciata a casa, in uno spazio dove tengo alcune immagini della mia carriera; non voglio foto ovunque, quindi le tengo in una zona specifica. E quando ci passo davanti, mi colpisce sempre perché riflette la nostra amicizia, la nostra rivalità, tutto in una sola immagine. È un momento in cui entrambi siamo in grado di riflettere su tutto ciò che abbiamo appena vissuto, ricordando la nostra carriera e quanto siamo stati fortunati ad essere tennisti, ad aver potuto trasformare la nostra passione in una professione da sogno”.

Federer ha anche rivelato di aver temuto che Nadal potesse ritirarsi prima di lui: “Mi preoccupava che Nadal potesse lasciare prima di me. C’erano segnali che ci facevano sentire che Rafa non stava bene e che non sarebbe durato così a lungo come ha fatto. Non pensavo che avrei potuto giocare oltre i 37 o i 38 anni, e lo stesso per lui, ma poi trovi di nuovo un posto in cui inizi a sentirti meglio. Ma sì, mi preoccupava che Rafa potesse andarsene e, infatti, ho pensato che potesse farlo dopo aver battuto Medvedev nella finale degli Australian Open 2022. Ho pensato che forse l’avrebbe fatto lì o al Roland Garros. Sarei stato incredibilmente felice per lui, ma allo stesso tempo sarebbe stato uno shock per me”.

Infine, Federer ha parlato del rapporto con gli altri membri del “Big 4” e dell’elemento che li ha uniti nel suo addio a Londra: “Credo che ciò che davvero ci lega tutti, compreso Andy, sia il fatto di essere diventati padri; al di là di tutte le partite che abbiamo giocato e della rivalità, in questo senso abbiamo molto in comune e di cui parlare. Novak ha due figli, Andy quattro e Rafa era allora vicino ad avere il primo. È stato bello poter vivere tutto questo come una famiglia”, conclude un Roger Federer che, con il suo documentario, farà sì che i tifosi di tennis tornino a vibrare con il suo emozionante addio.

Francesco Paolo Villarico


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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