Dal primo gennaio 2025 il tennis vedrà un cambio regolamentare definitivo, l’introduzione del coaching. Ma secondo il noto allenatore Patrick Mouratoglou non basta. “Così non funziona” afferma il 54enne francese, parlando ai margini della presentazione del prossimo evento UTS sullo status quo della disciplina, proponendo due cambi che davvero rappresenterebbero una rivoluzione. Per Mouratoglou il gioco attuale ha pause troppo lunghe tra un punto e l’altro, a maggior ragione visto che la maggior parte dei punti vengono decisi dal servizio. La soluzione?
“Dovrebbe esserci solo un servizio“, afferma Patrick. “Perché altrimenti con la qualità al servizio dei giocatori attuali, ci sono troppi Ace, vincenti diretti con la battuta, ed è noioso per la gente. Quando si verifica una cosa del genere, e si verifica molto spesso, in pratica l’azione di gioco dura un secondo, e poi? 25 o 30 secondi di attesa per il prossimo punto, che magari è un altro Ace: non funziona”.
“È necessario intervenire per rendere il gioco più continuo e quindi ridurre anche i tempi morti tra un punto e l’altro, anche per rendere le partite più brevi”. conclude Mouratoglou. È indubbio che servizio e risposta siano i colpi predominanti nel tennis maschile (meno in quello femminile, dove la risposta prevale sul servizio a livello di colpo decisivo), ma con un solo servizio non si rischia forse di ribaltare il problema e rendere ogni incontro una lunghissima schermaglia da fondo campo, e quindi ancora più lunga? Come sempre in questa ottica conta molto l’impatto del gioco in tv, e la durata degli incontri è uno dei temi più caldi.
Mario Cecchi