Lo scorso 28 settembre, quasi sotto traccia, era arrivata anche la replica dell’International Tennis Integrity Agency (ITIA) al comunicato con cui l’Agenzia mondiale antidoping (WADA) annunciava di aver fatto ricorso contro l’assoluzione di Jannik Sinner nel caso di contaminazione da Clostebol: “Il processo è stato condotto secondo le linee guida del Codice mondiale antidoping”. L’ITIA, dopo un indagine approfondita e un processo davanti a un tribunale indipendente, non aveva riscontrato colpa o negligenza da parte del numero 1 al mondo. Secondo la WADA invece Sinner ha un grado di responsabilità che dovrà essere stabilito davanti al tribunale arbitrale dello sport (TAS). Il numero uno al mondo rischia una squalifica da uno a due anni.
da Ubitennis
Sinner-Wada, cosa può accadere al Tas: gli scenari
Il comunicato
“L’International Tennis Integrity Agency (ITIA) riconosce la decisione dell’Agenzia mondiale antidoping (WADA) di presentare ricorso contro la sentenza di non colpevolezza o negligenza nel caso del tennista italiano Jannik Sinner, emessa da un tribunale indipendente nominato da Sport Resolutions il 19 agosto 2024. Ai sensi del Codice mondiale antidoping, la WADA ha il diritto finale di presentare ricorso contro tutte queste decisioni. Dopo aver stabilito la successione dei fatti a seguito di un approfondito processo investigativo, il caso è stato deferito a un tribunale completamente indipendente dall’ITIA per determinare l’eventuale grado di colpa sulla base della specificità della situazione. Il processo è stato condotto secondo le linee guida del Codice mondiale antidoping; tuttavia, l’ITIA riconosce e rispetta il diritto della WADA di appellarsi alla decisione del tribunale indipendente presso la Corte arbitrale dello sport (TAS)”.