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Alejandro Tabilo, chi è il cileno in semifinale all’ATP Roma

Fernando Gonzalez era stato l’ultimo cileno a entrare nel club deI migliori 4 degli Internazionali d’Italia. Un torneo da sogno, con la ciliegina della vittoria contro il numero 1 del mondo Djokovic. Un anno fa Tabilo era numero 190 del ranking ATP, oggi vede la top 20. Il profilo del cileno che venerdì sfiderà Zverev, in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW

Dal Canada al Cile passando per gli Stati Uniti

Alejandro Tabilo è nato a Toronto il 2 giugno 1997 da genitori cileni che si sono conosciuti in Canada dove si erano trasferiti e dove sognavano di iniziare una nuova vita. Parla quindi perfettamente sia inglese che spagnolo. A 18 anni Tabilo decide di tornare alle origini e di continuare la sua vita in Cile. Comincia a giocare a tennis per imitare suo fratello Sebastian. E’ mancino e il suo idolo è, non solo per questo, Rafa Nadal. Il suo colpo preferito è la smorzata e il torneo dei sogni Wimbledon. Segue anche altri sport. Su tutti il basket ed è tifoso dei Toronto Raptors. E poi il calcio, tifa per l’Everton Viña del Mar e il suo calciatore gioca proprio in italia, Alexis Sanchez, detto Niño maravilla, attaccante dell’Inter. A 13 anni va negli Stati Uniti per giocare a tennis e a 18 sceglie il Cile, con cui sogna di vincere una medaglia olimpica. Fa il suo esordio in Coppa Davis nel 2019. Colleziona 5 vittorie e 3 sconfitte in singolare, 4 vittorie e 6 sconfitte in doppio.

Top 100 e infortunio al braccio

Tabilo fa il suo ingresso nella top ten nel febbraio del 2022, nonostante quel dolore al braccio cominciato a inizio anno. A luglio è numero 64. Ma dopo Wimbledon si deve fermare perché il dolore era sempre più forte con un inizio di frattura da stress. Torna a Winston-Salem, il torneo che precede lo US Open. Nell’ultima parte di stagione gioca 9 partite con un bilancio di 4 vittorie e 5 sconfitte. Chiude il 2022 da 100 del mondo. Inizia il 2023 fallendo la qualificazione all’Australian Open, un paio di Challenger e poche vittorie. Fino a marzo, con la svolta a Indian Wells dove dalle qualificazioni arriva agli ottavi di finale uscendo contro Tiafoe. Ma dopo la California raccoglie poche vittorie ed è costretto a ripartire dai Challenger, trovando la vittoria a maggio in Italia. Italia che scopriremo essere nei suoi sogni e nel suo destino. Vince a Francavilla al Mare sconfiggendo in finale il francese Paire. Il ranking però non migliora, non supera le qualificazioni al Roland Garros. Si mette alla prova ancora nei challenger. A luglio vince a Karlsruhe, approfittando del ritiro di Giulio Zeppieri, e a ottobre a Guayaquil in Ecuador, battendo in finale il colombiano Galan. Chiude l’anno a novembre con il successo a Brasilia contro l’argentino Burruchaga, rientrando finalmente nella top 100.

2024, sempre più su

Come momento di svolta che gli farà vivere un 2024 in ascesa, Tabilo individua a fine novembre 2023 l’inizio della collaborazione con il nuovo mental coach. “Dopo averne provati tanti, con questo c’è stato il click” ha raccontato ad ATPTour.com “Mi ha aiutato molto nella parte del pensare troppo, e dello stress. Mi ha aitato a restare calmo. Adesso ci sentiamo di meno, una o due volte al mese. L’anno scorso invece quasi tutte le settimane”. Non è un caso quindi che le cose vadano meglio anche in termini di risultati. E ne è arrivato subito uno importantissimo, il primo titolo Atp. E’ successo all’ATP 250 di Auckland, partendo dalle qualificazioni fino alla finale vinta contro il giapponese Taro Daniel 6-2 7-5. Si è fermato al primo turno dell’Australian Open ma a febbraio ha raggiunto un’altra finale, all’Atp 250 di Santiago del Cile, sconfitto dall’argentino Baez in tre set. Si presenta a Indian Wells da numero 39 Atp, suo miglior ranking fino a quel momento. Nella stagione sulla terra rossa raccoglie una vittoria a Montecarlo contro l’australiano O’Connell per poi perdere da Casper Ruud. A Madrid esce al primo turno contro Flavio Cobolli.  Una sconfitta che gli cambierà, come dice lui, la stagione se non la carriera. Ai microfoni di Sky Sport racconta “Se non avessi perso subito a Madrid forse non sarei qui. Ho deciso di giocare ad Aix e sono arrivato fino in fondo”. Gioca quindi il Challenger di Aix-en-Provence e lo vince, superando in finale lo spagnolo Munar 6-3 6-2. Tabilo ha detto che il servizio è stato il colpo chiave quest’anno. Lo aiuterà anche a Roma dove arriva con un entusiasmo ritrovato e con il best ranking ritoccato, da numero 32 Atp. Non sapeva che stava per vivere un sogno. 

L’amore per l’Italia

Tabilo non ha mai nascosto l’amore per l’Italia che è uno dei suoi Paesi preferiti. Ha cominciato a conoscerla presto, quando veniva a giocare come uno dei migliori giovani del mondo. Ha giocato a Prato e a Milano. Poi da professionista a Bologna, San Benedetto del Tronto, Francavilla al mare (Challenger vinto nel 2022), Cordenons, Genova, Como, l’Aquila, Manerbio e naturalmente Roma. Lo lega a Como un ricordo bizzarro. Era con il connazionale Marcelo Tomás Barrios Vera e decisero di andare a Lugano per un paio di giorni per poi tornare a Como ma presero il treno sbagliato e nel mezzo della notte si ritrovarono in una città che non conoscevano. 

Tabilo riporta il Cile in semifinale a Roma

Dal Challenger di Aix-en-Provence, Tabilo non ha più perso una partita. Arriva a Roma senza allenatore perché dopo Madrid si interrompe dopo 7 anni la collaborazione con Guillermo Gómez. Solo ma con un’attenzione su di lui che non aveva ma ricevuto prima. I riflettori si accendono dopo aver eliminato il numero 1 del mondo Djokovic al terzo turno. Adesso è in semifinale, traguardo raggiunto per l’ultima volta da un cileno 15 anni fa con Fernando Gonzalez, detto “mano de piedra”. Il volo di Tabilo al Foro Italico comincia con la vittoria contro il tedesco Hanfmann 6-3 7-6(4), poi quella contro Djokovic 6-2 6-3. Rischio euforia o appagamento? Niente affatto. Agli ottavi supera la testa di serie numero 16 Khachanov 7-6(5) 7-6(10) e nei quarti il cinese Zhang 6-3 6-4. Con questo risultato ritocca il best ranking al numero 25 Atp

L’intervista a Sky dopo i quarti: “Il momento più bello in carriera”

Considerando i sentimenti che stai provando, qual è il primo pensiero che hai in testa?

“Penso ai sacrifici fatti dai miei genitori quando ero piccolo. Sono andato via presto da casa, quando avevo 13 anni. E’ stata dura. Finalmente il duro lavoro e le scelte vengono ripagati”.

Puoi paragonare questi momenti ed altri che hai già vissuto?

“Quello che sto vivendo adesso è incredibile, non posso paragonarlo a niente. Anche dopo i tornei vinti o i momenti più importanti non avrei mai immaginato  di ottenere quello che ho conquistato quest’anno. È pazzesco. È il momento più bello della mia vita”.

Dall’inizio dell’anno c’è stato un momento in cui ha pensato che stavi giocando bene e che quindi fosse il tuo momento?

“Sto giocando bene da diversi mesi. Sapevo di avere il tennis per fare bene. L’unica cosa che mi mancava era credere di più in me stesso, che avrei potuto esprimermi a questi livelli. Ogni settimana devi continuare a provarci, anche dopo una sconfitta. A Madrid se non avessi perso quella partita (primo turno contro Cobolli) forse non sarei qui adesso. Ho deciso di giocare ad Aix e non mi sono più fermato”.

Dimmi tre parole chiave che spiegano il tuo momento

“Crederci, il coraggio e la mentalità”.


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