La recente finale degli Australian Open 2023 negli USA ha riportato pessimi dati di audience televisiva. I dati del network ESPN sono stati riportati in un articolo dal media Sport Business Journal: la finale è stata seguita da una media di 439.000 spettatori, segnando così i dati peggiori per la finale maschile del torneo australiano negli ultimi dieci anni. Il calo registrato rispetto al 2022, quando Nadal rimontò Medvedev in una lottata finale in cinque set, è del 36% (689.000 furono allora gli spettatori).
Non è andata meglio al sabato: la vittoria in tre set di Aryna Sabalenka su Elena Rybakina ha attirato 379.000 spettatori, in calo del 21% rispetto a quelli registrati per la vittoria di Ash Barty su Danielle Collins l’anno scorso (482.000). Su questo dato statunitense pesa certamente l’assenza di una tennista USA al match per il titolo, ma per quanto riguarda il maschile il calo è stato davvero importante.
Secondo gli analisti, un peso notevole è lo scarso appeal di Djokovic sul pubblico statunitense, abbinato alla ormai diversificata offerta di contenuti sportivi in tv, con le app sempre più presenti rispetto ai network tradizionali. Dati che di certo non faranno piacere nemmeno all’ATP, che da tempo sta cercando una via per invertire un calo costante degli ascolti in TV per diversi tornei.
Al contrario, la presenza del pubblico sugli spalti è in costante crescita. I due dati abbinati portano alla considerazione che lo zoccolo duro degli appassionati, molto cresciuto nell’epoca d’oro di Federer e Nadal, è sempre pronto ad investire sulla presenza fisica ad un torneo, mentre il prodotto tennis in tv in diversi tornei perde colpi, ma non in tutti gli eventi.