Una sconfitta di misura dopo l’ennesima rimonta non cambia la prospettiva di Basket Torino targato Reale Mutua. La società del patron David Avino, l’uomo che ha creato Argotec, sta aggiungendo poco alla volta professionalità importanti. Come quella di Loredano Vecchi, manager già di area cooperativa, impegnato a Torino 2006, poi anche amministratore delegato nella Virtus Bologna del rilancio.
Vecchi ci spieghi come Basket Torino si sta strutturando. «Stiamo cercando di crescere, di prepararci a un futuro più importante perché poi con un club strutturato in ogni settore è più facile aff rontare e superare i problemi. Nella mia piccola esperienza sportiva ho verifi cato che diversifi care, riservare una parte anche piccola del budget nella struttura operativa comporta vantaggi, anche a discapito di un giocatore subito. Qui ha trovato un gruppo di ragazzi bravi, impegnati, ma neofi ti, stiamo lavorando assieme, maturando esperienze. E puntiamo ad aprirci di più al mondo, anche esterno al basket».
Lunedì vi siete incontrati con il Comitato promotore Auxilium Torino. Superate le diversità? Collaborerete? Entrerà in società? «È stato un incontro esplorativo interessante, lo defi nisco positivo. Abbiamo messo a fuoco le rispettive idee e ci incontreremo di nuovo. Il nome? Per loro importante, ma non discriminante, bisogna lavorare sulle possibilità di sviluppare un rapporto, approfondire, verificare se sia possibile»
Sembra ci sia disponibilità, dunque. Bologna è Basket City, Torino ha faticato spesso a trovare risorse per una società di vertice, ma la base è diffusa. Intendete coinvolgere? «A Bologna la competizione fra le due società leader ha sviluppato un movimento comunque
ricco anche nelle minors. Noi vogliamo coinvolgere, abbiamo cominciato con l’esperienza della Final Eight, forse perché non saremmo stati in grado di rispondere in così breve tempo alle richieste, dirà qualcuno, ma davvero vogliamo creare collaborazione, identità di movimento. E anche sulle giovanili, posto il dover ottemperare agli obblighi che hanno le società di Serie A e A2, si può creare una rete. Consideriamo anche tutti assieme come impatteranno il nuovo contratto
di lavoro sportivo, lo svincolo totale. Per noi non è obbligatorio fare tutto da soli».
Le aveva lavorato a Torino per i Giochi 2006. Come ha ritrovato la città? Dopo una fase di ripiegamento, stiamo registrando un risveglio. «Torino aveva superato le aspettative per la partecipazione ai Giochi invernali, ma a quanto vedo è rimasta la capacità di ospitare gli eventi. Torino 2006 ha generato quanto sta succedendo adesso. E vedremo se ci saranno altre opportunità. Vedo vitalità. La Coppa Italia a Torino è stata un successo».
Come fare per avere più pubblico al pala Gianni Asti? La squadra gioca bene e vince tanto. «Dobbiamo diventare più bravi a raccontare chi siamo e cosa facciamo. Questa è una squadra che anche quando perde come domenica, sa emozionare, non la considera mai fi nita. Non ci sta. È una squadra che ha valori. Li trasmette e al pubblico presente piace»
Dica la verità, sareste pronti per la Serie A? Vi siete informati con Legabasket. «La squadra è competitiva, ha margine di crescita. Penso per esempio a Jackson. E siamo vigili su ogni fronte. Per quanto riguarda la dimensione economica al momento forse siamo in un rapporto di uno a due per la Serie A. Io già ai tempi della Virtus ero andato a studiare le realtà di Bayern Monaco e Real Madrid, non credo siano realtà simili, ma alcun principi sono mutuabili, per esempio puntare ad avere un numero ampio di soci. Che danno sicurezza per la continuità. Abbamo una trentina di partner. Questa è una città che ha potenzialità. Se mi chiede se al 28 febbraio 2023 siamo già pronti, dovrei dire di no. Se mi chiede se lo saremo al momento opportuno, sono sicuro di sì. Noi abbiamo uno sponsor molto importante come Reale Mutua che non solo partecipa con le quote, ma interviene a supporto nella nostra vita. Ha rinnovato fi no al 2024 e stiamo già parlando per prolungare al 2026. Per portare ancora più pubblico allargheremo il perimetro delle nostre promozioni e delle proposte». Magari manca un milione e mezzo alla Serie A, ma Basket Torino Reale Mutua sta lanciando la sfida. E in campo e dietro la scrivania la sta vincendo.