Di Redazione
Non è il primo, e non sarà neanche l’ultimo esordio nel campionato maggiore di una giocatrice minorenne, ma la prima volta di Matilde Munarini ha comunque qualcosa di speciale. Perché lo spogliatoio dove è entrata per la prima volta era pieno di campionesse di livello mondiale e la maglia che ha indossato (la numero 8 nell’occasione) è di quelle che pesano addosso, tanto è carica di gloria, record e storia.
Insomma roba da far tremare le gambe a chiunque, e magari è quello che sarà successo anche alla giovane Matilde, che maggiorenne lo diventerà ad aprile. Ma se così è stato, brava lei a non farlo trasparire quando coach Santarelli, nel finale del match vinto contro Roma, le ha chiesto di alzarsi dalla panchina ed entrare in campo. “Tante emozioni, è stata un’esperienza straordinaria. La squadra è fantastica e le ragazze sono state tutte accoglienti” racconterà poi Matilde nella sua prima intervista su un campo di A1.
E che campo. Perché, come se non bastassero le compagne e la maglia, altro carico da cento lo avrà messo anche il Palaverde. “Il pubblico si sente, veramente un posto fantastico” si limita a dire Munarini, con un sorriso che probabilmente resterà stampato sul suo volto per chissà quanti giorni. Un’emozione, la sua, che sognano in tanti, ma solo in pochi riescono a vivere per davvero.
Un’emozione che la giovane centrale vicentina racconterà sicuramente alle sue compagne di squadra, quelle dell’Under 18 e della B1 dell’Imoco San Donà-Conegliano, ma anche quelle della nazionale, maglia, quella azzurra, che indossa ormai regolarmente dal 2018 e con la quale ha conquistato già un argento ai campionati europei pre-juniores del 2019.