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Musetti: “Sono un tennista migliore di quello che ha giocato qua lo scorso anno”

Dopo l’esordio convincente alle NextGen Finals 2022 di Milano, Lorenzo Musetti ha parlato alla stampa spaziando dal torneo al suo momento e al prossimo importante impegno di Coppa Davis. Il punto saliente del suo pensiero è quello di sentirsi un tennista migliorato rispetto a quello che esordì (con qualche problema) all’edizione 2021 del “Masters U21”. Ecco alcuni estratti della sua press conference.

“L’obiettivo è quello di vincere, ma questo ormai accade in ogni torneo. Credo che ora la mia mentalità sia cambiata, soprattutto in questo fine stagione, ho preso molta consapevolezza e quindi ora, in ogni torneo, gioco per vincere. Il prossimo anno sarà lo stesso, a cominciare dall’Australia. Solo se ci credi veramente si realizzano determinate cose. Oggi scendo in campo con un’altra mentalità; l’anno scorso prevalevano le emozioni o la grande stanchezza del finale di stagione. Oggi mi sento un altro giocatore. Ovviamente ho più esperienza avendo giocato molte più partite a questo livello. Oggi ho vinto contro un avversario buono e sono contento”.

La domanda sulla prossima Coppa Davis: sarà lui il titolare? Diplomatico Lorenzo: “Quello che sento influirà poco sulla decisione. Ma, in fin dei conti, anche se la settimana precedente alla competizione avessi battuto Jannik e Matteo (è accaduto a Napoli con Matteo) questo non vuol affatto dire che io poi sarò io il titolare. La scelta è del Capitano e sarà una scelta presa anche in accordo con la squadra. Sicuramente parleremo, ognuno evidenzierà i propri problemi fisici, stanchezza, ecc., ma l’ultima scelta non spetta a me anche se mi farebbe certamente piacere poter scendere in campo per difendere i nostri colori”.

“La superficie influisce molto. Credo di essere migliorato tanto  su questi campi, mi sento molto meglio rispetto all’anno scorso. Non è una superficie che mi piace tantissimo, è molto veloce e in questa condizione non esprimo ancora il mio miglior tennis, però ora sto facendo vedere che in futuro avrò la possibilità di farlo”.

“Gli altri riguarda i ragazzi? Siamo molto amici, non sento nessuna responsabilità, ognuno ha il proprio percorso individuale. Crescendo insieme e vedendosi ai tornei, si condividono tante cose. Più che responsabilità ho un po’ più di esperienza visto che sono entrato un po’ prima di loro in questo mondo, in particolare più in alto nel ranking. Mi fa piacere essere da traino ai bambini che crescono, quelli che sognano di giocare”.

Interessante l’ultima domanda sul difficile passaggio da Junior a Pro. Per Lorenzo è una questione di mentalità. “Passare Pro richiede un mix di cose ma se dovessi sceglierne una sarebbe la mentalità con cui si affronta soprattutto il quotidiano, perché nel match è già tardi. È una cosa che va affrontata ogni giorno, è uno stile di vita, ogni tennista professionista risponderebbe così. Vivere da junior è totalmente differente da come si affronta un torneo ATP, la preparazione e la stagione sono diverse. Da junior si è inesperti e ci si avvicina al circuito maggiore con una mentalità fin troppo “da giovane”. Lo scatto che serve per fare l’ulteriore passo è una cosa molto mentale. Ovvio poi che si debba migliorare sotto tutti i punti di vista ma ciò che mi ha aiutato di più è la mentalità e, soprattutto, anche l’extra tennis, il saper gestire bene determinate cose fuori dal campo”.


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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