Carlos Alcaraz, campione agli US Open 2022 e n.1 del mondo più giovane da quando le classifiche sono redatte al computer, ha parlato a New York dopo il suo meritato successo. Non ha nascosto la soddisfazione per questo doppio incredibile risultato, affermando che era assolutamente nei suoi piani, ma che non si aspettava di riuscire ad arrivare così in alto così in fretta. Ecco alcuni passaggi delle sue dichiarazioni post vittoria.
“Mi sono superato, ho giocato grandi partite ad alta intensità che non avevo mai giocato prima. Sono molto felice di essere il numero uno al mondo. È una cosa da pazzi, non avrei mai pensato di ottenere qualcosa del genere a 19 anni. Tutto è arrivato molto velocemente. È incredibile. Lo sognavo da quando ero piccolo, da quando ho iniziato a giocare a tennis”.
“A Montreal e Cincinnati ho sentito la pressione e perso un po’ il piacere di giocare, non riusciva a sorridere in campo. Sono venuto a New York con un altro spirito, per vincere ma anche per divertirmi, sorridere in campo e provare il piacere di giocare a tennis. Ho ritrovato il mio miglior tennis divertendomi sul campo. Ho vinto il trofeo perché sono stato felice giocando. Ovviamente voglio di più. Voglio rimanere nella Top 4 per molte altre settimane, si spera anni. Lavorerò molto duramente dopo queste due settimane. Lotterò per ottenere più titoli come questo”.
“Qualcosa è scattato a Miami, lì ho capito di essere in grado di poter vincere anche Grande Slam. Dopo Miami ho vinto grandi partite”.
“Cosa mi ha sorpreso? Il modo in cui ho risolto i momenti difficili, superato i momenti brutti. Il livello di mentalità che ho dimostrato in questo torneo è quello che onestamente mi ha sorpreso di più. Sono un ragazzo che ha avuto difficoltà a mantenere la regolarità durante tutto il torneo e per tutta la partita. Era l’aspetto principale in cui dovevo migliorare”.
“È incredibile essere entrato così nella storia, ma è ancora più difficile quello che hanno fatto i Big 3. Restare lì per tanti anni vincendo tutto. Lavorerò per cercare di assomigliare, anche a una piccola parte di loro”.