I primi tre giocatori al mondo in semifinale. Un week end decisivo da favola. Il sogno di qualsiasi organizzatore di un evento tennistico si è realizzato alle Atp Finals.
Il massimo sarebbe stato avere come semifinalista anche un tennista italiano, ma va comunque benissimo chiudere la stagione con due azzurri nei primi 10 a fine stagione: mai successo prima. Il quarto semifinalista, Ruud, n° 8 al mondo, è comunque un inedito da approfondire sul piano tecnico. Innanzitutto il norvegese è un tennista che da fondo non ha punti deboli e riesce a tenere il ritmo molto alto con una copertura del campo perfetta. In più, è diventato aggressivo anche nelle soluzioni dentro il campo, aggiungendo soluzioni di proposta offensiva che prima non aveva.
Doti che si aggiungono ad una fase difensiva perfetta, anche per contenere la super potenza di Rublev che di diritto gioca a una velocità da ritiro della patente. Il russo, n° 5 del ranking, sembra sempre uscito dalla PlayStation. Tira tutto, azzerando la strategia di gioco. La sua tattica è aggredire con i colpi l’avversario. Intimorirlo. Prendendo rischi pazzeschi per giocare sulle righe. Nei suoi alti e bassi di rendimento si è aggrappato Ruud per vincere in rimonta al tie break del terzo set. Diventando il primo norvegese ad arrivare in semifinale alle Atp Finals, dopo essere stato il primo nel suo paese a qualificarsi tra i magnifici otto. Ed essere diventato in precedenza anche il primo norvegese a vincere un torneo Atp, traguardo mai raggiunto dal suo coach, il papà, salito al n°39 come best ranking.
A Torino, Ruud ha pagato la legge del n.1 Djokovic all’esordio, poi al terzo set ha imposto la sua tenuta fisica e mentale a Norrie e Rublev. Pronto ora alla sfida contro un altro russo, Medvedev, molto diverso da Rublev e anche più completo. In palio la finale contro il vincente tra Djokovic e Zverev, il tedesco che parla anche russo avendo il papà che è stato un ex Davisman dell’Urss. Una roulette russa, potenzialmente letale in campo, che giocherà d’azzardo provando a far fuori il n.1 del mondo. Djokovic rimane il grande favorito a Torino, ma nel week end decisivo gli avversari rimasti sono disposti a tutto, pur di battere la leggenda.