Pedalare fa bene e i dati relativi alla bicicletta nel 2020 sono una delle cose migliori che quest’anno straordinario ci ha lasciato. Stando alle stime di Confindustria Ancma, le vendite di biciclette hanno visto un aumento come mai prima d’ora.
200 KM DI PISTE NUOVE
Grazie al Bonus Mobilità, solo a maggio la percentuale è stata del 60% in più rispetto al 2019 e i numeri totali, ancora da ufficializzare, dovrebbero certificare la cifra di 2 milioni di bici vendute. Più biciclette vale a dire più necessità di piste ciclabili e bike-lane: i finanziamenti italiani ed europei sono intervenuti per sostenere l’ecomobilità sia nel nostro paese che nel resto dell’UE. Il dossier di Legambiente “Covid Lanes” ha indagato su quest’argomento confermando il trend positivo, che a settembre ha fatto registrare un +27,5% degli spostamenti in bici e un totale di 193 km di piste ciclabili costruite dopo il lockdown. In tutta Europa sono 2.300 km di tratti dedicati alle due ruote. L’aspetto più incoraggiante è che queste cifre non rappresentano un punto d’arrivo ma di partenza: i Piani Urbani per la Mobilità Sostenibile (PUMS) prevedono, infatti, di raggiungere quota 2.626 km di nuove piste ciclabili, da aggiungere ai 2.341 km già presenti sul suolo di 22 città.
NEI GIORNI FERIALI
Maggio e ottobre sono stati i mesi in cui la bicicletta ha visto l’utilizzo più frequente, specialmente nei giorni feriali – andare a lavoro in bici è un’abitudine poco frequente per noi italiani, mentre in altre zone d’Europa è normale routine, ma qualcosa sta cambiando. Il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini commenta i dati: “Il 2020 è stato evidentemente un anno di svolta per le ciclabili ma ora serve un deciso salto di qualità per confermare lo sviluppo della mobilità ciclabile e per garantire anche la sicurezza per chi si sposta in bici. L’obiettivo è di ripensare lo spazio urbano per portare qualità e ridurre i rischi di incidentalità adottando soluzioni infrastrutturali per ridurre la velocità e lo spazio stradale dedicato alle automobili. L’obiettivo deve essere quello di raddoppiare le ciclabili entro il 2025, per mandare un messaggio chiaro di cambiamento in positivo a chi vive nelle città, e trasformare le nuove pop-up, in tempi ragionevoli, in veri percorsi protetti. Per realizzare tutto ciò, bisogna inserire questo tipo di infrastrutture urbane nel Recovery plan e investire un miliardo di euro in cinque anni”.
TORINO, +15 KM
I dati di Legambiente riguardano anche le singole città: Roma risulta la prima città in Europa per i progetti sulla ciclabile, con i 150 km previsti dal Piano Straordinario. Al momento, però, di straordinario c’è solo il piano, mentre la sua attuazione ha fornito soltanto 8,72 km.
Bologna grazie al biciplan ha previsto 15 nuovi chilometri dedicati; Napoli ha sviluppato iniziative per promuovere la mobilità su due ruote e infrastrutture ciclabili per 9,8 km, coadiuvate dall’avvio dei servizi sharing e di monopattini elettrici, ampliamento delle Ztl e zone pedonali; Torino ha realizzato 15,5 km di percorsi per le bici – 3,5 di piste ciclabili e 12 di controviali; Milano è la città più impegnata in direzione ecosostenibilità: i lavori per la ciclabile lungo la Cerchia dei Navigli sono partiti in primavera, mentre altri cantieri lavorano dal centro a Sesto San Giovanni, passando da Corso Buenos Aires e Piazzale Loreto.
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