ROMA – “Ogni pilota di Formula 1 ha molta pressione addosso, non solo chi guida per la Ferrari. Il fattore chiave non è quanta pressione c’è, ma come la si gestisce”. Carlos Sainz ha le idee chiare, e in un’intervista organizzata dalla Ferrari ha raccontato dei vari lati di una vita da pilota di Formula 1. Il pilota spagnolo, passato al Cavallino in questa stagione, si è mostrato anche nella veste di persona fuori dal circuito, tra la passione per gli hamburger e quella per il golf, ma ha anche raccontato quanto suo padre sia stato importante nella sua crescita come uomo e pilota: “Mio padre è stato un grande sostegno nel corso di tutta la mia carriera e da lui ho imparato molte cose, come l’attenzione al dettaglio che ho ritrovato in me fin da bambino – ha spiegato -. Da lui ho anche imparato che non si ottiene nulla rimuginando troppo su un esito negativo o rilassandosi e festeggiando troppo per un buon risultato. In entrambe le situazioni devi analizzare attentamente quello che è accaduto, imparare, migliorare, ricominciare da zero e poi guardare avanti alla prossima sfida”.
Vettel come ispirazione
Tra i colleghi, invece, è risaputo come uno dei modelli più importanti sia stato per lui Sebastian Vettel, alla Red Bull quando un giovanissimo Sainz era nell’accademia del team di Milton Keynes: “Conosco Seb da molti anni e nella mia carriera lui è stato sempre un punto di riferimento per me. Trascorrevo ore infinite al simulatore in Red Bull Racing mentre lui stava vincendo il Mondiale e ho imparato molto dal suo modo di fare, sia sulla pista che fuori. Lui è decisamente uno dei migliori piloti nella storia di questo sport e lo considererò sempre un modello da seguire per svariati aspetti”.