Di Redazione
Nei giorni scorsi Valentina Diouf ha rilasciato un’intervista a Vanity Fair parlando della sua esperienza sportiva, ma anche del suo ruolo come testimonial di Laureus Italia, fondazione che si dedica a sostenere attraverso lo sport i minori che vivono in condizioni di forte deprivazione economica e sociale. “Ogni bambina impegnata nello sport – ha detto Valentina – ha bisogno di qualcuno che creda in lei e le insegni a farlo lei stessa, oltre a esortarla a dare il massimo“.
In questo senso il ruolo dell’allenatore è centrale: “Non penso sia una figura sottovalutata – dice Diouf – ma penso venga sottovalutato il talento e la preparazione necessaria per diventare degli ottimi allenatori. L’allenatore è una figura molto importante nelle prime fasi dell’agonismo, ti insegna non solo la tecnica e la tattica, ma anche i valori da cui un atleta non deve prescindere“.
L’opposta italiana ha parlato anche delle sue avventure all’estero, prima in Brasile e poi in Corea del Sud: “Ho sempre desiderato esplorare le altre culture, e avere la possibilità di vivere in altri paesi tramite il volley mi ha reso una persona dalla mentalità aperta, molto di più di quanto non lo fossi già. In Brasile ho imparato ad apprezzare la fortuna che ho nel fare un lavoro che mi appassiona e mi piace, ma anche che la fortuna o la sfortuna delle persone dipende da dove nascono. In Corea ho imparato lo spirito di sacrificio, che qui è un concetto molto più elaborato rispetto a quello cui siamo abituati in Italia“.
(fonte: Vanityfair.it)
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