La redazione di SuperNews intervista il dg della Savino Del Bene Volley Francesco Paoletti. Il direttore generale della Scandicci ci ha informato sullo stato di salute delle atlete e della società, ha espresso la sua opinione in merito alla cancellazione della stagione e sulle conseguenze economiche di tale scelta. Paoletti conclude, poi, definendo le basi per una riprogrammazione futura della pallavolo.
Quali sono le condizioni di salute della squadra e della società?
Nessuna della nostre atlete ha avuto contagi o sintomatologie riguardanti la pandemia che sta investendo il mondo. Fortunatamente, quindi, il nostro club non è stato toccato in maniera diretta, così come la nostra regione, coinvolta ovviamente al pari delle altre regioni d’Italia, ma in una misura minore rispetto ad altre, come la Lombardia o il Veneto, per esempio.
La decisione della chiusura del campionato, per una squadra che si trovava terza in classifica e in corsa per il raggiungimento di grandi obiettivi, ha inferto un colpo psicologico alle vostre atlete?
Sicuramente, la squadra e la società aveva la volontà di finire la stagione sportiva. Entravamo nella fase più importante della competizione, quella in cui si raggiungono i vari traguardi: quelli del campionato italiano e quelli della Coppa dei Campioni, nella quale la Savino Del Bene era ancora in corsa. Quindi, da una parte c’è stato il dispiacere di non portare a compimento un percorso iniziato ad agosto, di allenamento svolto in funzione di questa ultima fase, poter concretizzare il lavoro e gli sforzi fatti. Dall’altra parte, tuttavia, vi è la consapevolezza che non c’era altra soluzione se non questo tipo di provvedimento da parte della FIPAV. Sarebbe stato difficile poter fare diversamente. Sarebbe anacronistico tornare in palestra dal 4 maggio e poter pensare di concludere una stagione nei termini previsti, quando ancora questa pandemia è così presente nella nostra vita quotidiana.
La società sperava in una sospensione del campionato, come è avvenuto per altre discipline sportive, piuttosto che nell’annullamento dell’intera stagione?
Sono discipline diverse, con tempistiche e modalità di tesseramento dei giocatori molto diverse tra loro. Il calcio è mosso da interessi economici molto distanti da quelli della pallavolo. Questo, ovviamente, non giustifica una ripresa a tutti i costi a discapito dell’emergenza sanitaria ancora presente nel paese, ma si parla di una situazione molto diversa. Il campionato di pallavolo italiano è stato interrotto l’8 marzo, ormai arrivato alle battute finali, dal momento che mancavano sei giornate di regular season e i playoff, però sarebbe giusto, anche da fine aprile, dare ai club la possibilità di programmare il proprio futuro. Quindi, io non ritengo sbagliata la scelta della Federazione, anche perchè la priorità è quella della salute di tutti. Trovo più opportuno, in questo momento, iniziare a programmare la prossima stagione sportiva, che nasce sulle ceneri di quella attuale, con strascichi di carattere sanitario, ma soprattutto economico.
Ci saranno promozioni o retrocessioni?
La Federazione Italiana Pallavolo si è espressa abbastanza chiaramente: non verrà assegnato lo scudetto nella Serie A1 e non verranno retrocesse le due squadre che si trovavano ultime in classifica al momento dello stop del campionato. Per nessuna categoria, dalla Serie A a alle serie regionali, saranno concesse promozioni o retrocessioni. Quindi, gli organici dei vari campionati saranno quelli del momento in cui si è fermata la stagione.
A quanto ammontanto le perdite economiche della Savino Del Bene Volley?
Il campionato si è fermato l’8 marzo. Le perdite economiche sicuramente riguarderanno in gran misura i mancati incassi delle partite, così come le mancate spese per trasferte o organizzazione legale. La cosa più importante è capire, nei prossimi mesi, quella che sarà la capacità dei nostri partner di poter onorare gli impegni presi con noi. Oggettivamente, è presto per definire questo tipo di voce, siamo ancora nel pieno di questa delicata situazione. Dovremo attendere del tempo per essere precisi sulle perdite. Sicuramente ci sarà una perdita derivata anche dalla mancata visibilità di questi sponsor, dal momento che non appariranno nel periodo più importante della stagione sportiva.
Quali sono gli strumenti necessari per riprogrammare il futuro della Savino Del Bene e della pallavolo?
Dovremo pensare a una stagione che dovrà essere piena di entusiasmo, piena di idee e che non debba necessariamente rincorrere altri mercati, al momento irraggiungibili per la pallavolo. Quindi, la prossima stagione dovrà essere ricca di nuovi spunti, con la volontà di lanciare nuove giovani atlete e dare loro un’opportunità. Bisognerà costruire un mondo pallavolistico nuovo, che possa ripartire in maniera sostenibile dal movimento, dal momento che le ripercussioni economiche che questa pandemia causerà in Italia saranno pesanti. Per un lungo periodo di tempo, molte aziende rimarranno chiuse, torneranno a lavoro e non sappiamo in che maniera, non sappiamo che flusso di lavoro potranno avere. E’ tutto ancora molto incerto. La programmazione sportiva dovrà tenere conto di questa situazione.