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Mariano Avio, medico della Lube: “È ora di dire basta”

Di Redazione

Nel dibattito sulla prosecuzione della stagione in piena emergenza Covid-19, lui è decisamente dalla parte dello stop. E la sua non è una voce qualunque: il dottor Mariano Avio, intervistato oggi da Andrea Scoppa per Il Resto del Carlino Macerata, è da vent’anni il medico sociale della Cucine Lube Civitanova. Non ci sono dubbi per il medico, che sposa le posizioni espresse da Catia Pedrini: “La Lega ha fatto tutto quello che poteva fare, ma non basta. Ci sono troppi rischi e serve responsabilità di tutti, è ora di fermarsi. Io l’avevo chiesto già mesi fa“.

Con gli altri colleghi della Superlega abbiamo una chat – spiega Avio – in cui è presente anche il presidente di Lega Massimo Righi. Settimane fa gli dissi che la curva stava crescendo troppo, la diffusione era ed è maggiore che a marzo. Sarebbe stato opportuno fermarsi, ad esempio, 3 settimane per recuperare i positivi, terminare le quarantene e sistemare le cose“.

Eppure Luciano De Cecco, palleggiatore della Lube, si è pronunciato fortemente contro lo stop: “Noi siamo tutti negativi – spiega il medico – siamo stati attenti e scrupolosissimi finora, ma il periodo di incubazione non ti dà certezze al 100%. Poi la casualità, il virus può arrivare da un figlio all’altro, o da una donna delle pulizie“. E il dottor Avio pone anche un problema economico ed etico: “Se hai dei positivi fai 3 tamponi a settimana a 30 persone, spendi almeno 3mila euro. Pochi club possono permetterselo, non siamo il calcio. E poi è uno spreco, una cosa che può risultare fastidiosa, dato che la gente comune attende giorni e giorni per un tampone

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