Coach Alessandro Spanakis, quali sono le difficoltà che si incontrano nell’effettuare gli allenamenti con un gruppo rimaneggiato a causa del Coronavirus? Come sta svolgendo gli allenamenti e che tipo di lavoro può essere fatto in un contesto simile?
“Dopo una pausa di 10-15 giorni, in cui i ragazzi sono dovuti stare forzatamene in casa, la priorità è riacquisire quei parametri fisici accettabili per prevenire infortuni e poter svolgere allenamenti intensi e partite di campionato senza andare incontro a sovraccarichi funzionali. I ragazzi disponibili sono 5-6 e chiaramente diventa difficile allenare il gioco; stiamo quindi lavorando di più sul controllo di palla e sulle tecniche di base”.
Quanto è difficile far crescere un gruppo in questa situazione e far passare e radicare i concetti relativamente alla pallavolo che lei vorrebbe vedere in campo?
“Senza dubbio non è questo il momento migliore per far crescere un gruppo, direi che questo è un momento in cui vanno limitati i danni, dando la priorità ad altri aspetti”.
Quali sono i suoi pensieri nel bel mezzo di un campionato completamente anomalo, nel quale tante gare ogni fine settimana vengono rinviate?
“Sapevamo fin dall’inizio che sarebbe stata una stagione anomala e complicata. Non è semplice per noi e non è semplice nemmeno per Lega e Federazione gestire questa situazione. Tante partite rinviate e tanti recuperi da fare, spesso in condizioni fisiche precarie, non sarà facile e bisognerà mettere in campo grandi motivazioni per superare queste difficoltà”.