La pattuglia azzurra si assottiglia, ma non ammaina completamente bandiera. I quarti sono fatali ad Elisabetta Cocciaretto e Sara Errani, mentre centra la qualificazione Camila Giorgi. La n.1 d’Italia, dopo 2h52’ di gioco supera la n. 25 al mondo, Dayana Yastremska (testa di serie n. 7 del Torneo) in tre tiratissimi set con il punteggio di 6-4 6-7 3-6. Un successo meritato per la Giorgi ed arrivato al culmine di una lunga battaglia passata anche attraverso due match-point annullati all’avversaria sul 6-4 5-4.
“In quel momento è cambiato tutto – ha detto la Giorgi – ho mantenuto il mio livello di gioco ed è andata bene”. La tennista azzurra affronterà in semifinale la francese, Fiona Ferro, reduce dal successo con Sara Errani, mentre l’altra semifinale vedrà di fronte Martic-Kontaveit (tra loro, un solo precedente, a febbraio nei quarti a Dubai, con vittoria della croata).
Se la Giorgi sorride, i quarti sono stati fatali alle altre due azzurre rimaste in tabellone. Dopo l’eliminazione di Elisabetta Cocciaretto per mano dell’estone, Anett Kontaveit, n. 22 WTA, per 62 46 61, è stata la volta di Sara Errani ad entrare su quel centrale che l’ha vista due volte trionfatrice (2008 e 2012) ed otto volte nei quarti. Il match contro Fiona Ferro, n. 53 della classifica è stato in equilibrio solo nel primo set: il break in apertura ha illuso su un diverso andamento della partita che la tennista transalpina è riuscita a chiudere sul 6-4. Nel secondo set la Errani ha pagato il peso di un cammino sfiancante perdendo per 6-1 in 1h28’ complessivi. Per la Ferro è la terza semifinale in carriera, mentre per Sara l’epilogo di un Torneo, sicuramente, positivo.
“A prescindere dalla partita con la Ferro, sono contenta, è stato un buon torneo – ha detto la Errani – oggi ho faticato fisicamente, ho speso tanto a metà del primo set. Sentivo che potevo fare di più, ma il mio corpo non reagiva come volevo. La Wild Card? Ringrazio Oliviero Palma (il direttore dei 31^ Palermo Ladies Open, ndr). Potere tornare a giocare a Palermo per la prima volta, considerando come hanno gestito la situazione, è un orgoglio”.
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