La cancellazione di Wimbledon ha suscitato sicuramente delusione in milioni di appassionati nel mondo, ma nelle casse dell’All England Club porterà intorno ai 100 milioni di euro. È la copertura che l’organizzazione del più antico e prestigioso torneo di tennis al mondo incasserà grazie ad una polizza assicurativa, mai così lungimirante, sottoscritta qualche anno fa.
La 134esima edizione dei Championships è stata annullata per la prima volta dal 1945. Una scelta dolorosa, nelle parole dell’organizzazione, ma che non pregiudicherà i bilanci del ricco club londinese. Tutto merito di una clausola, introdotta nel contratto assicurativo, contro l’annullamento per pandemie virali, del valore di oltre un milione e mezzo di euro circa all’anno. L’idea di estendere la copertura assicurativa risale al 2003, in seguito ai timori per l’epidemia di Sars.
Da allora l’organizzazione l’ha sempre mantenuta nel tempo.
“Naturalmente siamo fortunati ad avere un’assicurazione che ci aiuterà a risolvere tutti i problemi” dichiara Richard Lewis, direttore generale dell’All England Club.
Nonostante i ricavi complessivi del torneo superino i 260 milioni di euro annui, quest’anno il torneo non dovrà affrontare gli ingenti costi di preparazione, i necessari ammodernamenti, e il montepremi complessivi che supera i 50 milioni di euro. Wimbledon – scrive oggi il Times – è l’unico Slam ad avere una simile clausola nel contratto assicurativo contro la cancellazione.