ROMA – Uno su quattro. C’è un solo italiano che va ai quarti di finale degli Internazionali Bnl d’Italia ed è Matteo Berrettini, che ha la meglio nella sfida tutta azzurra contro Stefano Travaglia. Invece escono di scena Jannik Sinner, battuto da Dimitrov, e Musetti, mai in partita con Koepfer.
Sinner esce tra gli applausi, ma anche tra i rimpianti contro Grigor Dimitrov, sconfitto al terzo set dopo essersi imposto nel primo (6-4) ed aver dovuto poi incassare la reazione del bulgaro (6-4) nel secondo. Nel terzo set era Dimitrov a mostrare maggior piglio, e portarsi sul 5-2. Ma qui l’altoatesino ha mostrato le sue grandi qualità, rifiutandosi di perdere e iniziando una rimonta tutta sua. Fino al 4-5, però. Perché, sul suo servizio, non è riuscito a riapparigliare il match nonostante i quattro match point annullati. Perché rimorsi? Perché al quinto match point contro, Sinner ha messo in rete uno smash che sembrava abbastanza agevole, per dirla eufemisticamente. Peccato, ma restano confermate tutte le cose belle che Jannik ha mostrato, e mostrerà in futuro.
Tutt’altra partita, ancora più intensa, quella tra Berrettini e Travaglia, risoltasi in due set (7-6, 7-6), a favore del n. 8 del mondo. “Sapevo che sarebbe stata dura, sono stato bravo a essere pronto, a dirmi che ci sarebbe stato un altro punto dopo da giocare” ha detto Berrettini, riconoscendo a Travaglia meriti e progressi. “Queste partite sono un po’ così, anche lui sta giocando benissimo e questa poi era la prima volta che ci affrontavamo”.
Comunque è proprio vero, come sostiene un ex maestro di tennis e oggi commentatore televisivo, Mauro Ricevuti, che “i derby sono delle brutte partite che non dovrebbero mai esserci”. Nel senso morale, non in quello estetico, sia chiaro: Berrettini e Travaglia se le sono suonate, come suol dirsi, si sono giocata la partita senza guardarsi in faccia. E i due tie-break confermano l’equilibrio e lavoglia di entrambi di non voler perdere. Alla fine ha prevalso il più giovane, il più potente. Più equilibrato il primo dei due, senza storia il secondo. Ma Travaglia era stato bravo anche a recuperare dal 3-5 nel match, e poi annullare un match point. Il tennista romano, Berrettini, mostra di non essere ancora al top della forma, ma è ulteriormente migliorato (sulla terra) e conferma le sue doti agonistiche non comuni.
Senza storia, purtroppo, il match di Musetti: il diciottenne di Carrara, opposto al tedesco Koepfer, cede subito il servizio, prova a recuperare senza riuscirci e poi finisce travolto: 6-4 6-0. Una settimana comunque “indimenticabile”, come ha detto lui stesso. “Se due settimane fa mi avessero detto che avrei giocato fino al terzo turno non ci avrei creduto – ha aggiunto – Da Roma mi porterò dietro tantissime emozioni e notti insonni perché avevo tanti pensieri in testa”. In tribuna anche Djokovic, spettatore interessato che nei quarti affronterà proprio Koepfer: il campione serbo n.1 ha superato in due set il connazionale Krajinovic, 7-6 6-3. “Sicuramente non ha visto un bel match – ha ammesso Musetti riferendosi a Djokovic – ma mi ha fatto piacere averlo in tribuna”. Novanta minuti servono a Nadal per battere Lajovic: 6-2 6-3 il punteggio per il maiorchino.