Diritti e rovesci, ma anche tweener, veroniche e drop shot. Gesti nobili o bizzarri, tra effetti speciali e seduzione. Dieci capitoli per raccontare questo e molto altro: “Colpi di Scena” è il libro scritto da Matteo Renzoni -edito da Absolutely Free Libri- disponibile da oggi in libreria (anche in versione e-book)
Nel tennis i punti speciali sono quelli realizzati grazie ai colpi di scena. Soluzioni artistiche che emozionano i tennisti e seducono gli spettatori. Matteo Renzoni, nel suo libro in uscita oggi, propone un piano sequenza di magie e campioni: dalla veronica di Panatta – che firma la prefazione – alla risposta furtiva di Federer.
Dieci capitoli che raccontano storie di uomini e donne, tennisti e tenniste, che hanno inventato e introdotto colpi che non esistevano. Il tweener, per dirne uno, attribuito a Vilas e Noah poi perfezionato dallo stesso Federer, anche grazie allo sviluppo dei materiali. Una galleria di colpi pop: immediatamente riconoscibili e riproducibili solo dai proprietari del copyright. Una compilation di soluzioni che rubano l’occhio e cambiano il corso delle partite. Inventori di tennis ma anche splendidi esecutori: Roberta Vinci con il suo rovescio slice, per esempio, oppure Nadal con il famoso dritto a uncino.
“La palla colpita dalla Vinci è tutta pettinata nello stesso verso, con la riga da una parte. Come le acconciature che non passano mai di moda…”
“Colpi di Scena” – edito da Absolutely Free Libri – racconta quei colpi che hanno permesso agli eroi della racchetta di conquistare il mondo, non solo del tennis. Vicende di maestri e allievi: il rovescio bimane nobilitato da Borg e portato sulla luna da Djokovic, lo smash volante di Sampras e quello acrobatico di Monfils.
“Borg scomponeva l’avversario in parti piccole, salvo ricomporlo nelle forme di un pupazzo tennista più facile da battere rispetto all’originale…”
Niente statistiche, in primo piano c’è esclusivamente la bellezza del gesto: dalle volée di Edberg e Navratilova al rovescio monomane di Henin e Gasquet. Come se il tennis, in qualche modo, fosse ginnastica artistica. I tennisti, anche quelli della domenica, sono d’accordo: fare un punto bello è molto più bello. A Wimbledon come sul campetto dietro casa.
Tra pallonetti e palle corte, non mancano riferimenti musicali e cinematografici: la battuta da sotto di Chang porta alla storica copertina con banana dei Velvet Underground, mentre i colpi giocati sotto le gambe rimandano alla spavalderia del Marchese del Grillo. La stessa che visitava Becker quando si tuffava dietro a palle apparentemente imprendibili.
“Becker aveva un tennis da parole crociate, attaccava in verticale e parava in orizzontale. Colpi pesanti come le caselle nere che separano le parole…”
Oltre alla prefazione di Adriano Panatta, che racconta le origini della sua veronica, l’altro contributo prezioso è firmato Stefano Meloccaro. Il mondo degli amatori, in questa antologia di racconti, si congiunge idealmente a quello dei professionisti attraverso l’utopia di riprodurre le meccaniche dei campioni. Così, sognando Federer, anche tra dilettanti perfezionare il proprio (mini) colpo di scena rappresenta una piccola ricetta della felicità. Conta la vittoria, è vero, ma lo spettacolo reclama sempre la sua parte. “Colpi di scena” – disponibile anche in versione e-book – è una pillola utile a combattere l’assenza di tennis. Con la palla gialla che rimbalza, un po’ per magia, tra una pagina e l’altra.