L’unicità dell’Atalanta sta nel suo modello di gioco, un prototipo vincente anche in Europa perché nessuno sembra davvero preparato a controbattere alla filosofia di Gasperini: l’attacco in massa e lo spostamento in avanti in sincronia, con costante ricerca dell’anticipo e costante superiorità numerica, creata proprio da questo presupposto tattico. Nel disegno a tavolino non è certo implicita l’accettazione del fatto che gli avversari possano segnare, ogni tanto. Però è esplicita l’intenzione di non lasciarsene condizionare, se capita: l’importante è comunque fare più gol degli altri. L’esito formidabile (già 87 gol fatti, quando resterebbero 2 mesi abbondanti di stagione, se il calendario potesse essere rispettato) è conseguenza diretta dell’idea di andare sempre diritto verso la porta altrui, della voglia di andare in meta a ogni azione. E’ un modo di pensare quasi da partita di basket o di pallanuoto, al limite di rugby: si attacca per colpire e affondare sempre e non c’è pausa fino all’ultimo secondo di recupero. L’ipotesi di fermarsi non è contemplata. Si spiegano così i punteggi poco calcistici. Si spiega così l’assenza di calcolo, sentimento connaturato allo spirito italiano. Atteggiamento e innovazioni tattiche a parte, è questa la vera rivoluzione.Atalanta
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Spettacolo Atalanta, l'unicità che spaventa le grandi d'Europa
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