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Nba, Coronavirus: Utah Jazz licenziano alcuni dipendenti

SALT LAKE CITY (Stati Uniti) – Per quanto riguarda il binomio Nba e coronavirus, gli Utah Jazz hanno recitato un ruolo loro malgrado importante. Il primo atleta positivo al Covid-19 è stato infatti il francese Rudy Gobert e a partire da quel momento (era l’11 marzo) è stata disposta la sospensione immediata del torneo. Adesso la squadra di Salt Lake City rischia di essere di nuovo apripista per quanto riguarda delle disposizioni preoccupanti dal punto di vista del personale. A causa della diffusione del virus e dei mancati introiti che ne sono derivati, infatti, il club ha comunicato un taglio dei suoi dipendenti.

Nba, Utah Jazz licenzia dipendenti per il coronavirus

I Jazz non sono certo l’unica squadra di Nba a risentire economicamente per questo stop (se il resto della stagione non fosse disputata, solo in termini di entrate al botteghino verrebbero persi più di 700 milioni di dollari), ma la stampa sportiva locale teme che la scelta possa provocare un pericoloso effetto a catena: “Purtroppo – si legge nel comunicato – abbiamo dovuto prendere delle decisioni difficili e ridurre una piccola percentuale della nostra forza lavoro. Nelle ultime settimane abbiamo lavorato per gestire e ridurre i costi, incluso il compenso dei dirigenti, e abbiamo raggiunto un punto in cui abbiamo dovuto separarci da un numero limitato dei nostri stimati dipendenti“. Prima erano stati i Philadelphia 76ers a tagliare i salari per i dipendenti che guadagnavano più di 50mila dollari all’anno, salvo poi essere stati costretti ad annullare l’annuncio per le tante critiche ricevute.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/basket


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