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Open Court: Roland Garros, tra Nadal e Djokovic il fattore “fatica” (di Marco Mazzoni)

Fognini, Djokovic, Nadal. In ordine cronologico, i vincitori dei 3 Masters 1000 su terra battuta in stagione. Se aggiungiamo Thiem a Barcellona, ecco che il lotto è davvero completo. A pochi giorni dall’inizio del Roland Garros, con il sorteggio che si svolgerà stasera, si può iniziare ad analizzare qualche scenario del secondo Slam del 2019. Saranno questi “magnifici quattro” i favoriti a Parigi?Su Djokovic e Nadal non c’è alcun dubbio: il superclassico dell’ultimo lustro resta la finale più probabile. È già stata l’atto conclusivo degli Australian Open, tutto lascia pensare che i due campioni potrebbero di nuovo incrociare le racchette a Parigi dopo la recente finale al Foro Italico. Ci apprestiamo a vivere quindi un torneo “scontato”? Probabilmente no, o almeno ce lo auguriamo… Ecco alcuni fattori da tenere in considerazione, in preparazione alle battaglie sul “rosso”.

Nadal is back

Rafa è tornato. Non solo per la vittoria a Roma, primo torneo in stagione. Rafa al Foro Italico ha convinto sul piano del gioco per un paio di fattori decisivi: ha dominato senza tremare i giocatori “alla portata”, senza sbandamenti, senza titubanze, correndo via come un treno; ha ritrovato lunghezza ed efficacia col dritto. Nella rivincita vs. Tsitsipas e soprattutto in finale vs. Djokovic, il dritto di Nadal ha ricominciato a “rullare” di brutto. Mediamente profondo, veloce, vincente. Non solo il classico top a tanti giri, per buttare fuori il rivale, El Rey ha strappato valanghe di punti con accelerazioni micidiali, quelle dei bei tempi. Questo aspetto tecnico è decisivo per il Nadal 2019. Ormai non vince le grandi partite dalla difesa. Rafa non riesce più, come un tempo, a difendersi in modo incredibile e ribaltare ogni situazione, anche la più disperata, a suo favore. Nadal per vincere contro i forti deve attaccare, deve prendere in mano lo scambio, fare gioco e chiudere l’affondo. Per completare questo schema tattico più offensivo, il dritto è fondamentale. Fino a poche settimane fa, incluso Madrid, il dritto dell’iberico era ancora instabile. A tratti lungo, altri troppo corto, con molti giri ma attaccabile da parte di giocatori potenti e capaci di anticiparlo. A Roma, con condizioni di gioco in fondo non così diverse da quelle del Bois de Boulogne (campi un po’ più lenti) Rafa ha convinto, è salito, ha vinto. Se a questo aggiungiamo che tre su cinque è ancor più difficile batterlo, beh, Nadal sembra – tanto per cambiare! – il favorito al titolo di Roland Garros.

Djokovic c’è, ma la fatica…

Novak ha vinto Madrid, ha fatto finale a Roma. A livello tecnico non c’è molto da dire. Era chiaro che la sua stagione primaverile fosse totalmente focalizzata sul trovare la forma adesso, da Madrid in poi. Puntualmente il “Djoker” c’è. A Roma ha perso la finale, svuotato dalla pazzesca partita vs. Del Potro (vederla dal vivo è stata un’esperienza sublime!) e poi dalla sorprendente partita del “Peque” Schwartzman. Questo è l’unico punto di domanda sul serbo. Sul veloce, o su match non terribili sul piano fisico, è l’uomo da battere tendente all’imbattibile… ma sulla terra di Parigi, riuscirà ad arrivare alle fasi decisive fresco? Per battere Nadal sul Chatrier in finale servirà un Djokovic fresco, veloce, continuo nell’arco del match. Nella finale di Roma dopo un primo set passato a scaricare le tossine dei giorni precedenti, è entrato in partita nel secondo set, vinto; quindi è scomparso di fronte al pressing poderoso del rivale. Up and down preoccupanti… o Nole è invece in controllo? Lo vedremo a Parigi. Di sicuro per lui sarà fondamentale il sorteggio. Riuscire ad arrivare con molte energie alla eventuale finale sarà decisivo. Se fosse costretto ad alcuni match durissimi, con 5 set di battaglia, tra ottavi, quarti o semifinale, potrebbe costargli carissimo….

Fognini, può sognare?

Sognare non costa nulla, e quella semifinale a Parigi mai raggiunta sarebbe un risultato spettacolare. Fabio arriverà a Parigi n.11 ATP, straordinario best ranking che lo pone come terzo azzurro dell’era moderna. Però la strada verso la seconda settimana dello Slam “rosso” è sempre piena di ostacoli, ancor più per un talento come Fognini che spesso soffre di cali e vuoti improvvisi, imprevedibili. Anche per l’azzurro ne sapremo di più stasera, dopo il sorteggio. Sembra aver recuperato bene dai problemi fisici, ci auguriamo che abbia un draw onesto, con un paio di match tranquilli per entrare in fiducia con le condizioni e quindi giocarsi le sue chance dal terzo turno. Vederlo tra i favoriti penso sia eccessivo, giochiamo questo torneo match dopo match, con la speranza di non incrociare “uno dei due” troppo presto. E forse anche “gli altri due” sperano di non incrociare il talento di Fognini…

Thiem, la incognita

Dopo la finale a Parigi dello scorso anno, e la vittoria ad Indian Wells a marzo, si pensava che sulla terra europea Thiem avrebbe fatto sfracelli, o comunque sarebbe stato pronto a vincere ogni grande torneo sulla terra battuta. Il successo è arrivato a Barcellona, battendo pure Rafa Nadal; ma quanti alti e bassi… troppi, incluse alcune sconfitte brutte. A Monte Carlo è incappato in una giornata assolutamente no; a Roma si è fatto battere da un ottimo giocatore come Verdasco, ma non è piaciuto il modo in cui ha perso, cedendo nella stretta finale, nella lotta, dove invece dovrebbe essere in grado di dare la zampata. Che Thiem avremo a RG? Bella domanda… Il cambio nel team, senza il severissimo Bresnik in cabina di regia, forse lo ha un po’ alleggerito di tensione, ma non si è visto per ora alcun cambio tattico o tecnico.Continuo a ritenere che abbia chance reali di fare benissimo, forse anche vincere; ma solo trovando un torneo “autostrada”, con vari match facili, perché il suo tennis comporta uno sforzo fisico brutale. Deve assolutamente virare il suo gioco verso la velocità e meno sulla potenza. E magari evitare del tutto Nadal o trovarlo in SF. In finale, in caso di nuovo braccio di ferro, non vedo come Dominic ce la possa fare.

Gli altri

Difficile trovare altri veri pretendenti al titolo, sarebbe una sorpresa enorme. Zverev è perso chissà dove. Da un 2018 in cui era realmente cresciuto sulla terra, quest’anno sta attraversando una crisi nerissima, più agonistica che tecnica. Sasha è molle, crolla da solo, non è fisicamente in grado di imporre il suo tennis. Vista la sua storia molto negativa negli Slam, pare assai difficile che risorga proprio al Roland Garros. Tsitsipas ha fatto un salto di qualità notevolissimo, ma 3 su 5 sul rosso è roba tosta sul piano fisico, dove lui sembra ancora indietro. I quarti potrebbero essere un buonissimo traguardo, immaginare di più francamente sembra ardito.Del Potro ha incantato a Roma, può essere una mina vagante nei quarti, soprattutto se il torneo fosse piuttosto asciutto, con campi secchi e veloci. Attenzione negli ottavi a Coric, grande lottatore ed in netta crescita, come Medvedev, soprattutto se le condizioni saranno veloci. Altri tennisti da evitare all’inizio della seconda settimana per i big sono Schwartzman, che potrebbe essere un bruttissimo cliente per tutti, soprattutto per Federer vista la sua intensità e velocità in campo; Monfils, che potrebbe esaltarsi di fronte al suo pubblico; Djere, che zitto zitto è entrato tra le 32 tds e non regala mai niente. Da seguire come potenziali sorprese il cileno Garin, in rampa di lancio sul rosso nel 2019, ed il giovane Ruud.

Azzurri

Cecchinato difende una cambiale impossibile. Marco a Roma non è piaciuto, vediamo come arriverà mentalmente a Parigi, se l’aria del Bois lo risveglierà, oppure sentirà troppo la pressione. Berrettini è entrato tra le teste di serie, rischia un terzo turno difficilissimo, ma dall’altro lato, magari avrà in ingresso nel torneo non impossibile. Se troverà la continuità al servizio vista vs. Zverev al Foro o quella di Monaco e Budapest, è un cliente bruttissimo per tutti (quasi l’80% di punti con la prima, siamo a livelli record ATP); andrà valutata la sua tenuta, fisica e mentale, sulla lunga distanza. Mi aspetto un bel torneo da Sonego: grande lottatore, sulla terra di Parigi ci sono tutti gli elementi per far bene, speriamo solo non abbia un sorteggio proibitivo. Idem per Fabbiano, anche se quest’anno sul rosso non ha ancora ingranato.

Buon Roland Garros a tutti.

Marco Mazzoni

@marcomazz


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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