consigliato per te

  • in

    Nastase va controcorrente: “GOAT? I 14 titoli a Parigi di Nadal pesano più dei 23 Slam di Djokovic”

    Ilie Nastase

    Ci sono sportivi e tennisti che vanno controcorrente, capaci di sorprendere sia in campo con le loro giocate che con pensieri distanti dal sentire comune, o perlomeno originali. Uno di questi è certamente l’ex campione rumeno Ilie Nastase, istrionico personaggio del mondo della racchetta. Per il 76enne si Bucarest, la corsa all’ipotetico GOAT (il più grande di sempre) non ha molto senso, soprattutto per i tennisti, e in generale i 14 titoli vinti da Rafael Nadal a Parigi sono più “pesanti” dei 23 Slam complessivi vinti da Djokovic in carriera. Questo ha affermato in un’intervista rilasciata al media nazionale Gazeta Sporturilor, della quale riportiamo alcuni passaggi che, certamente, faranno discutere.
    “La corsa al migliore? Non penso che sia una vera “rissa”, almeno non penso che sia una lotta personale tra Novak Djokovic e Rafael Nadal. Non la vedo così. Novak ha vinto un nuovo Grande Slam, ma avrebbe potuto essere il contrario, giusto? Nadal poteva essere con 23, i due sarebbero ancora pari, conta così tanto che ora uno ha un titolo in più? Sicuramente a Djokovic importa, ma non credo che Nadal sia geloso del suo nuovo successo o qualcosa del genere. Molti altri dovrebbero essere gelosi di lui per aver vinto il Roland Garros 14 volte, quei 14 Roland Garros pesano molto di più dei 23 Slam di Djokovic. Vincere sulla terra battuta 14 volte? Sulla terra battuta del Roland Garros? Non credo che nascerà un altro giocatore che possa ripetere questo”.
    Per Nastase alla fine sono molti i pretendenti: “Ci sono molti giocatori che si trovano nella condizione di essere un pretendente al GOAT, anche Federer. Non possiamo dimenticare quelli di prima: Bjorn Borg, Rod Laver, che ha completato due volte il Grande Slam in un anno, questo è incredibile, o lo stesso Pete Sampras. A volte ci dimentichiamo di queste persone. C’è anche Agassi, per esempio che ha segnato il gioco come nessun altro. I bambini guardano solo chi è il campione, suppongo che succeda come nel calcio, dove ai tempi era apprezzato Pelé, poi è arrivato Cruijff, Maradona e ora Messi”.
    “Io ritengo di poterli confrontare perché li ho visti tutti, ho anche giocato con molti di loro, ma non credo che tra di loro siano tutto il tempo a fare paragoni. Questa è una questione più relativa ai voi dei media e agli sponsor. Djokovic, nonostante i suoi 23 Slam, a un certo punto sarà dimenticato come tutti gli altri e si parlerà dei campioni in attività. Possiamo solo sederci e guardare i suoi record quando apriamo il giornale, ma a quel punto non possiamo dimenticarci dei record di Nadal, o di quelli e del gioco Federer perché si è ritirato. Arriverà anche il turno di Djokovic”. LEGGI TUTTO

  • in

    Nuovo record di precocità per Jannik Sinner: supera Federer, Nadal e Djokovic

    Jannik Sinner, altro record stellare

    C’è grande attesa per il match di Jannik Sinner oggi a Monte Carlo. L’azzurro, dopo aver dominato il derby di quarti di finale contro Lorenzo Musetti, è atteso da una sfida non facile e molto interessante contro Holger Rune, con un palio un posto in finale contro il vincente della prima “semi” che oppone Andrey Rublev a Taylor Fritz. C’è un solo precedente tra l’azzurro e il danese, disputato lo scorso autunno in semifinale a Sofia, con Jannik che ha gettato la spugna ad un passo dalla sconfitta nel terzo set dopo una brutta caduta e infortunio alla caviglia.
    Intanto Sinner con l’accesso alla semifinale nel terzo Masters 1000 della stagione ha fatto segnare un record storico per il tennis italiano, e non solo. Jannik infatti ha raggiunto le semifinali anche nei primi due 1000 del 2023, diventando il primo italiano a compiere quest’impresa. Ma c’è dell’altro, ancor più importante.
    Nell’Era Open solo cinque tennisti sono riusciti ad arrivare tra i migliori 4 nei primi tre Masters 1000 della stessa stagione:
    Roger Federer
    Rafael Nadal
    Novak Djokovic
    Andy Murray
    Jannik Sinner
    L’azzurro è il più giovane di questo pokerissimo di campioni a compiere questo record. Forte e precoce Jannik, bravissimo!

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Nadal si cancella da Monte Carlo

    Rafael Nadal, salta il primo grande torneo sul “rosso”

    Doccia fredda per il torneo di Monte Carlo: Rafael Nadal ha appena annunciato di rinunciare al primo Masters 1000 su terra battuta, non sentendosi ancora pronto ad affrontare un torneo di così alto livello. Queste le parole del campione di Maiorca, che con dispiacere annuncia il forfait ad uno dei tornei a lui più cari. “Ciao a tutti, non sono ancora pronto per competere ai massimi livelli. Non potrò giocare in uno dei tornei più importanti della mia carriera, Montecarlo. Non sono ancora nelle condizioni di giocare totale sicurezza e continuo il mio percorso di preparazione, sperando di tornare presto”

    Hola a todos, aún no me encuentro preparado para competir al más alto nivel. No podré jugar en uno de los torneos más importantes de mi carrera, Monte Carlo. No estoy aún en condiciones de jugar con las máximas garantías y continúo mi proceso preparación, esperando volver pronto
    — Rafa Nadal (@RafaelNadal) April 4, 2023

    Che tirasse brutta aria dalle parti di Rafa lo si era intuito poche settimane fa, quando il 22 volte campione Slam aveva partecipato al “clasico” di calcio tra il suo Real Madrid e il Barcellona e interpellato dalla stampa sulle sue condizioni aveva messo le mani avanti non confermando affatto la propria presenza sui campi del Principato. La settimana seguente ci sarà il “Godò”, classico evento a Barcellona. Chissà che sarà questo il torneo buono per tornare in torneo, oppure si andrà a Madrid.
    Nadal è fermo dalla sconfitta patita al secondo turno degli Australian Open, dove fu estromesso in tre set dallo statunitense MackenzieMcDonald, ma evidentemente penalizzato da un problema muscolare. Gli infortuni non danno tregua a Rafa dalla scorsa estate: dopo l’ennesimo trionfo a Roland Garros, ha sofferto sul centrale di Wimbledon un problema nel match di quarti di finale vinto contro Fritz, gettando la spugna in semifinale e rinunciando alla sfida molto attesa contro Kyrgios. Quindi è rientrato a Cincinnati, battuto all’esordio da un redivivo Coric, e a US Open si è fermato negli ottavi di fronte a un esplosivo Tiafoe. È seguito un nuovo stop, per curare malanni vari, sino al rientro a Bercy, sconfitto subito da Paul, e un Master segnato da due sconfitte nel girone e la vittoria su Ruud nell’ultimo match, quando già era sicuro di essere eliminato. Il 2023 l’ha visto in campo alla United Cup, con due sconfitte con il team spagnolo, e quindi l’unico successo in stagione, contro Draper al primo turno di Melbourne. LEGGI TUTTO

  • in

    Nadal si è sottoposto a nuovi esami, confermata la diagnosi e i tempi di recupero

    Rafa Nadal al momento del problema muscolare

    Rafael Nadal attraverso un breve comunicato via social ha fornito un aggiornamento sulle proprie condizioni.
    “Oggi sono stato alla Tecknon Tennis Clinic di Barcellona dove mi sono sottoposto a dei test. I risultati di Melbourne sono confermati e le scadenze rimangono le stesse. Stabiliti i trattamenti da seguire e tra 3 settimane eseguiranno nuovi test per vederne l’evoluzione”

    Hoy he estado en la Clínica Tenis Tecknon de Barcelona dónde me han realizado unas pruebas. Se confirman los resultados de Melbourne y los plazos siguen siendo los mismos. Establecido los tratamientos a seguir y en 3 semanas me realizarán nuevas pruebas para ver la evolución 🙏
    — Rafa Nadal (@RafaelNadal) January 26, 2023

    Nadal avrebbe dovuto giocare al Dubai Tennis Championships per la prima volta dopo 15 anni di assenza, ma adesso è certo che salterà il torneo ATP 500 (inizierà il 27 febbraio). Resta alquanto in bilico la sua partecipazione al “Sunshine Double” negli USA, i due Masters 1000 di l’Indian Wells e Miami. L’evento californiano scatta l’8 marzo mentre il Miami Open prende il 20 marzo. Tutto lascia pensare che Rafa rientrerà direttamente sulla terra battuta di Monte Carlo. LEGGI TUTTO

  • in

    Australian Open: Djokovic è “l’uomo solo al comando”

    Novak con la coppa degli AO21

    “Un uomo solo al comando; la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi”. Con questa storica frase il giornalista Mario Ferretti aprì la sua radiocronaca della Cuneo-Pinerolo, terz’ultima tappa del Giro d’Italia del 1949. Un’affermazione diventata leggendaria, che rubiamo e trasformiamo in salsa tennistica in “Un tennista è nettamente favorito per gli Australian Open; la sua t-shirt è quella del coccodrillo, il suo nome è Novak Djokovic”. Inutile girarci intorno: nonostante “Nole” abbia accusato qualche fastidio alla gamba, è lui il grande, grandissimo favorito per il primo Slam del 2023. Tanti, troppi i motivi che lo issano a futuro campione del torneo a lui più caro. Punta alla decima coppa, mai nessuno si è spinto tanto in avanti nel primo Slam dell’anno. Il suo tennis, un mix superbo di difesa e attacco, a tratti meccanicamente perfetto, è ideale per le condizioni del sintetico australiano. Dal 2008, anno del suo primo successo Slam, proprio a Melbourne, le sue sconfitte si contano sulle dita di una mano: 2009 (ritiro vs. Roddick), 2010 (l. Tsonga, nel suo anno difficile per i tanti cambiamenti tecnici oltre all’attrezzo), 2014 (l. Wawrinka, stellare il torneo di Stan), 2017 (l. Istomin al secondo turno, ma era palesemente in difficoltà) e 2018 (l. Chung, netto in tre set). Poi solo vittorie, battendo soprattutto Andy Murray ma anche Nadal, Medvedev, Thiem, e per la strada anche Federer e tutti i più forti avversari.
    Quando Djokovic arriva in Australia in salute, praticamente non lo batti. Questa è una sentenza, un po’ come Nadal a Parigi. Djokovic quest’anno è ancor più un uomo in missione. Vuole vincere lo Slam n.22, per poi puntare in stagione al ventitreesimo (incredibile a pensarci solo un lustro fa…) Major in carriera. Vuole tornare a vincere soprattutto per riprendersi quel trono da cui è stato scalzato non in campo ma da altro. Riaffermare la propria forza, forte di un finale di stagione scorsa clamoroso, quasi immacolato. Da n.1. Con buona pace di Alcaraz, e nonostante le dichiarazioni di facciata, tutti sanno che il vero n.1 del tennis oggi è ancora lui, Novak Djokovic. “Nole” vuole riprendersi tutto, nel suo torneo, vittoria, coppa, n.1. Tutto. E tutto lascia pensare che nessuno lo fermerà. Tuttavia… nessuno o quasi ipotizzava che potesse perdere allo US21, quando arrivò ad un passo dalla storia con la S grande, quel Grande Slam stagionale scappatogli di mano per troppa tensione. Sta a Novak stavolta esser più tosto di tutto e di tutti. Il suo tabellone è discreto: Dimitrov al terzo turno (Grigor ha giocato spesso molto bene a Melbourne), quindi probabilmente Carreno Busta e nei quarti uno tra Rublev, Rune o Kyrgios. Nick a casa sua può essere minaccioso, forse più un Rune per ora così così. Ma ripeto ancora: dipende da Novak. Se gioca al suo top, lo vedremo dritto in finale tra due settimane. 
    Contro chi? La parte alta è assai interessante, e di non facile pronostico. Rafa Nadal per una volta non ha fatto mani-avantismo, dicendosi felice della sua forma anche se non ha ancora vinto un singolo match nel 2023. Per assurdo il match più tosto è quello d’esordio: Jack Draper è uno dei giovani più migliorati nel 2022, è mancino, ha servizio, sta bene in campo e lotta. Tira forte e non soffrirà la diagonale col diritto mancino di Rafa. Ovviamente Nadal è favorito, ma è un match da prendere subito con il massimo dell’attenzione. Se il maiorchino passa, poi l’ostacolo potrebbe essere Khachanov o più verosimilmente Medvedev nei quarti. Re-match della finale 2022. Ma Daniil ha tanto da dimostrare, perché da mesi soffre e ha sempre pagato in tutti i match duri, punto su punto, con tiebreak e fasi tirate. Ancora nella sua testa aleggiano maligni i fantasmi della finale 2022, che ha un po’ “regalato” proprio a Nadal rimettendolo in pista quando l’iberico era aggrappato al match con l’ultima unghia del mignolo, sospeso nel precipizio della sconfitta.
    È assai più complicato e di difficile pronostico l’altro quarto di finale della parte alta, con Tsitsipas, Auger-Aliassime, Sinner, Norrie, Coric e Cerundolo. Proprio il croato e il britannico potrebbero essere due sorprese e lottare seriamente per un posto in SF contro Nadal. Speriamo possa arrivarci Sinner (o Musetti) ma è certamente lo slot di tabellone più complicato e meno prevedibile. Spesso nel primo Slam dell’anno c’è una grande sorpresa almeno in semifinale, pertanto consigliamo di monitorare attentamente quest’area. Tsitsipas è avvertito…
    Possibili outsider? Non è mai facile puntare su qualche underdog, ancor più nel primo Slam in stagione, con i tennisti ancora da verificare per condizione. Sarebbe bello vedere Zverev in grande ripresa, dopo aver patito un terribile infortunio in campo contro Nadal a Parigi. Nella parte bassa attenzione anche a Fritz, che in United Cup ha confermato di esser ormai un tennista pronto al grande risultato anche negli Slam. Finora il californiano ha raggiunto i quarti solo a Wimbledon 2022; il suo obiettivo sarà cercare la semifinale, affrontando probabilmente Ruud o Matteo Berrettini.
    Degli italiani abbiamo già trattato in altro articolo. Qua solo ricordiamo che Berrettini difende la semifinale 2022, ha un discreto tabellone ma deve stare attento al “solito” ottimo Bautista Agut di inizio stagione, e poi a Ruud, che per ora ha convinto ben poco nei primi match ma in uno Slam, tre su cinque, la musica cambia. Casper ormai è tennista di grande livello, ha disputato due finali Slam nel 2022 e quindi sarà uno dei giocatori da seguire. La speranza è che magari sia proprio un italiano, il vincitore dell’auspicabile derby Sinner – Musetti, ad essere la sorpresa del torneo, e portarsi molto molto avanti. Un sogno, ma con occhi ben aperti, se i due nostri saranno al 100% fisicamente. Ahi, quanto pesa questo fisico così delicato sotto il tricolore…
    Buon Australian Open a tutti
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    ATP Finals: Auger Aliassime perfetto al servizio, Nadal falloso. Il canadese vince in due set

    Felix Auger-Aliassime

    Un ottimo Felix Auger-Aliassime batte in due set uno scarico Rafael Nadal (6-3 6-4 lo score) nel secondo match del girone verde, portando il campionissimo iberico ad un passo dall’eliminazione dalle ATP Finals 2022. Infatti se Taylor Fritz stasera (ore 21) batterà Casper Ruud, anche un eventuale successo di Rafa sul norvegese nel terzo match del Round Robin sarebbe inutile per la qualificazione.Nadal potrebbe essere eliminato già questa sera anche se Casper Ruud dovesse vincere un solo set contro Fritz nell’incontro della sessione serale. Se l’americano vincerà in due set, Rafa avrà ancora la possibilità matematica di qualificarsi..
    È la seconda volta in carriera che Rafael è sconfitto nei primi due incontri alle Finals, un torneo per lui stregato da sempre. Oltre alle condizioni veloci, lontane dai suoi canoni preferiti, Nadal arriva al finale di stagione stremato e non in ottime condizioni tecniche, dopo aver chiesto moltissimo al suo fisico per eccellere nella stagione sul rosso e sul cemento.
    Nel match odierno Nadal è stato mediamente troppo falloso, poco incisivo e profondo col diritto, non riuscendo a difendere una posizione in campo vicina alla riga. È stato spesso preda del forcing ordinato e continuo del rivale, ma la vera mancanza di Rafa è stata il non aver trasformato nessuna delle 5 palle break avute nel primo set, chance che avrebbero potuto far girare la partita dalla sua parte. Strano per un “killer” sportivo così spietato come lui. Tuttavia bravo è stato Felix a giocarsele tutte con qualità, molto aggressivo e soprattutto aggrappandosi al servizio. Proprio la differenza con il colpo di inizio gioco è stata decisiva nel successo del canadese. Felix ha servito benissimo, come dimostrano i numeri: 15 Ace (a fronte di soli 2 doppi falli), 71% di prime in campo con uno spettacolare 81% di punti vinti. Numeri top, che mettono in luce una certa difficoltà dell’iberico nell’incidere in risposta.
    Auger-Aliassime ha strappato un break per set, sul 4-3 nel primo set e sull’1 pari nel secondo. In entrambi i game Nadal era in netto vantaggio (40-0, e 40-15) ma si è fatto rimontare, e superare. Felix ha confermato nella vittoria odierna di essere molto cresciuto nel giocare in modo efficace i punti importanti, mai scomposto, tatticamente ineccepibile. E servendo così bene, diventa difficile attaccarlo.
    Dopo la sconfitta contro Ruud, nel quale ha emotivamente pagato lo scotto dell’esordio nel torneo, Auger-Aliassime è tornato a macinare quel tennis continuo e di sostanza che l’ha portato ad essere dominante nelle ultime settimane. Nadal al contrario è sbarcato a Torino in condizioni incerte, ma al contrario di tante altre volte nella sua carriera, stavolta la sua presenza e forza mentale non sono riuscite ad arginare il servizio e la miglior condizione fisica dei suoi assai più giovani rivali, anche se entrambi erano all’esordio alle Finals.

    ATP Nitto ATP Finals Rafael Nadal [1]34 Felix Auger-Aliassime [5]66 Vincitore: Auger-Aliassime ServizioSvolgimentoSet 2F. Auger-Aliassime 15-0 30-0 30-15 40-154-5 → 4-6R. Nadal 0-15 15-15 ace 30-15 30-30 40-303-5 → 4-5F. Auger-Aliassime 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-303-4 → 3-5R. Nadal 15-0 30-0 40-02-4 → 3-4F. Auger-Aliassime 0-15 15-15 30-15 ace 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 ace2-3 → 2-4R. Nadal 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-401-3 → 2-3F. Auger-Aliassime 0-15 15-15 ace 30-15 ace 40-15 ace 40-30 df1-2 → 1-3R. Nadal 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 df 40-40 40-A 40-40 40-A1-1 → 1-2F. Auger-Aliassime 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 A-40 ace ace1-0 → 1-1R. Nadal 15-0 15-15 30-15 30-30 df 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1F. Auger-Aliassime 0-15 15-15 30-15 40-153-5 → 3-6R. Nadal 15-0 30-0 40-0 40-15 df 40-30 df 40-40 A-40 40-40 40-A3-4 → 3-5F. Auger-Aliassime 0-15 df 0-30 15-30 ace 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace ace3-3 → 3-4R. Nadal 0-15 15-15 30-15 40-152-3 → 3-3F. Auger-Aliassime15-40 15-0 30-0 40-0 ace2-2 → 2-3R. Nadal 15-0 30-0 30-15 40-151-2 → 2-2F. Auger-Aliassime 15-0 30-0 40-0 ace1-1 → 1-2R. Nadal 15-0 30-0 30-15 40-150-1 → 1-1F. Auger-Aliassime 15-0 ace 15-15 15-30 15-40 30-40 40-40 A-40 40-40 A-40 ace0-0 → 0-1
    1 ACES 154 DOUBLE FAULTS 236/61 (59%) FIRST SERVE 48/68 (71%)26/36 (72%) 1ST SERVE POINTS WON 39/48 (81%)12/25 (48%) 2ND SERVE POINTS WON 8/20 (40%)2/4 (50%) BREAK POINTS SAVED 5/5 (100%)9 SERVICE GAMES PLAYED 109/48 (19%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 10/36 (28%)12/20 (60%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 13/25 (52%)0/5 (0%) BREAK POINTS CONVERTED 2/4 (50%)10 RETURN GAMES PLAYED 97/13 (54%) NET POINTS WON 6/13 (46%)13 WINNERS 3218 UNFORCED ERRORS 1238/61 (62%) SERVICE POINTS WON 47/68 (69%)21/68 (31%) RETURN POINTS WON 23/61 (38%)59/129 (46%) TOTAL POINTS WON 70/129 (54%)206 km/h MAX SPEED 218 km/h188 km/h 1ST SERVE AVERAGE SPEED 204 km/h163 km/h 2ND SERVE AVERAGE SPEED 168 km/h LEGGI TUTTO

  • in

    ATP Finals 2022: un’edizione equilibrata (o forse no…)

    Il Pala Alpitour a Torino

    Nadal, Ruud, Auger-Aliassime e Fritz nel gruppo verde. Tsitsipas, Medvedev, Rublev e Djokovic in quello rosso. Questi i “magnifici otto” delle ATP Finals 2022, al via oggi al Pala Alpitour di Torino, seconda edizione del Master di fine stagione in Italia. L’anno scorso andò in scena un’ottima edizione, storica per molti versi, soprattutto per il nostro tennis che riuscì a portare in campo due azzurri, lo sfortunatissimo Matteo Berrettini e il subentrante Jannik Sinner, bravo a regalare spettacolo contro Hurkacz e Medvedev. Quest’anno di azzurro ci sarà solo il campo di gioco, troppi gli intoppi e difficoltà per i nostri in stagione. E siamo anche onesti: è bellissimo abituarsi a vincere e primeggiare, speriamo tutti che il 2023 possa essere l’anno “buono” per alzare finalmente uno Slam al maschile dopo oltre 40 anni da Panatta ’76 a Parigi, ma l’aver vissuto le gesta di 2 italiani alle Finals è stata una splendida eccezione, non la regola. Speriamo lo possa diventare.
    Tornando all’edizione che sta per scattare con Ruud vs. Auger-Aliassime nella sessione pomeridiana, che torneo sarà? I vari protagonisti sono assai cauti. Nessuno si sbilancia, anche per il fatto che molti dei protagonisti al via arrivano in questo finale di stagione così così, o almeno con qualche dubbio sulla propria condizione. “Tutti possono vincere, mai come quest’anno” afferma Medvedev. Ha ragione? Sì, perché nessuno parte battuto, e quando arrivi tra i migliori otto vuol dire che qualcosa di importante in stagione l’hai assolutamente combinato. Tuttavia, andando ad analizzare come i vari protagonisti si presentano al via a Torino, si può tracciare un’ipotesi plausibile di che quel andremo a vedere, aspettando le conferme (o smentite) del campo, e la sensazione è che di equilibrio, in realtà, ce ne sarà assai di meno di quel che i protagonisti dicono.
    Auger-Aliassime è il n.3 del gruppo verde, ma è assolutamente il più “lanciato” e in forma dei quattro protagonisti. La sua striscia incredibile di vittorie in quest’autunno ha scritto una piccola pagina di storia, ha spazzato via dalla sua “bio” quell’alone di perdente nelle finali e l’ha issato con pieno merito tra i migliori del mondo. Migliorato al servizio, più continuo e incisivo in risposta, Felix è diventato un tennista tosto e completo, con un gioco non così brillante ma terribilmente lineare ed efficace. Pochi punti deboli, tanta sostanza e intensità. A-la-Nadal, il mantra che Zio Toni è riuscito ad inculcare nel classe 2000 canadese. È forse azzardato dire che dominerà il gruppo, ma è certamente più in forma di Ruud e di Nadal. Contro il norvegese parte nettamente favorito; contro Rafa sarà da valutare come il suo tennis pulito impatterà le palle arrotate e complesse del fortissimo rivale. Potrebbe pagare lo scotto dell’esordio, ma sembra ormai maturo e pronto a vincere anche in un torneo del genere.
    Ruud è calato vistosamente dopo mesi e mesi grandissime prestazioni. Un martello. Classico che sia arrivato a novembre con le pile scariche dopo cotanta sostanza. Ha dimostrato più volte di essere competitivo contro i grandi, ma faccio fatica vederlo vincente nel torneo, e pure nel girone. Possibile che si giochi un successo contro Fritz, l’altro esordiente nel torneo del girone verde. Fritz non ha niente da perdere, un grande servizio ma anche precisi limiti caratteriali che l’hanno fatto crollare più volte in grandi occasioni. Gli auguriamo di tirare fuori gli artigli e sorprendere, ma è plausibile che si giocherà con Ruud l’unica possibile partita da vincere nel gruppo.
    Nadal… è Nadal. Campionissimo, immortale, anche nel mettere le mani avanti. Vero che questo torneo non l’ha mai vinto, per vari motivi. Vero che non ci arriva ovviamente in forma, ma prima di darlo per morto è sempre bene pensarci mille volte. Indoor gli altri hanno più chance di batterlo, le sue arrotate fanno meno male. Il fisico non è più quello dei bei tempi, ma la testa lo accompagnerà sino all’ultima palla della sua carriera. Possibile che arrivi primo o secondo nel girone, e in semifinale si vedrà il suo destino. Se troverà Medvedev o Djokovic, allora il suo torneo potrebbe finire lì.
    Nel gruppo rosso c’è un trio in piena corsa e un “vaso di coccio”. Rublev è evidentemente l’anello debole, difficilmente vincerà un match. Nell’anno che sta terminando è tra le delusioni stagionali, non tanto per i risultati ma per la netta difficoltà di evolvere e completare il suo gioco. Ormai tutti hanno capito come scardinare il suo pressing, troppo monocorde e mono dimensionale per essere davvero vincente. Sembra difficile vederlo battere Medvedev, Tsitsipas o addirittura un Djokovic tanto silente quanto fortissimo. Già, Djokovic.
    Novak è rientrato in autunno e ha vinto subito. Convincendo. È arrivato ad un passo dal terminare imbattuto il suo rientro sul tour, rimontato da un Rune indomabile a Parigi. Bravissimo Holger, un vero martello in condizioni psicofisiche strepitose, ma non  capita tutti i giorni che “Nole” conceda il fianco alla rimonta. La sensazione è che Djokovic, a meno di problemi fisici, sia il più forte in gara e il favorito del torneo. Non sarebbe affatto un sorpresa vederlo in finale contro Medvedev, tanto che la sfida tra i due nel girone potrebbe essere decisiva per capire chi lo chiuderà da n.1 e chi da n.2. Tsitsipas permettendo.
    Il greco indoor gioca bene, potrebbe essere il fattore che scombina i pronostici. Se imbrocca una grande giornata al servizio, riuscirà a difendere il lato sinistro e chiudere molti punti di volo dopo un sostanzioso attacco col diritto, Stef potrebbe battere sia Novak che Daniil, o almeno uno dei due e quindi essere totalmente in gara per la semifinale. Daniil indoor è fortissimo, ma quest’anno ha sofferto più volte dei cali mentali e fisici che gli sono costati carissimo. Come non ricordare la finale degli Australian Open, “gentilmente” rimessa in discussione e quindi persa grazie a un indomabile Nadal ma anche con tanta, tantissima complicità del russo, perso dentro i meandri della sua psiche complessa e tendente all’auto distruzione. Se Daniil trova ritmo al servizio, potrebbe far calare il sipario sul gruppo, e sul torneo.
    Il gruppo rosso è indubbiamente il più tosto e competitivo. Potrebbe essere decisivo il passare da n.1 o n.2, per i soliti complicati incroci di questo evento. Le combinazioni sul tavolo sono tante, e complesse. Tsitsipas vs. Djokovic e Djokovic vs. Medvedev saranno le partite chiave. A meno che il “Djoker” non cali l’asso, giochi al suo massimo e metta tutti d’accordo. Buone Finals a tutti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

  • in

    Nadal lancia la sua linea di profumi

    I due profumi

    Rafa Nadal e sua moglie Mery Perello festeggiano un’altra prima volta. Dopo esser diventati genitori poche settimane fa del piccolo Rafael, adesso lanciano una nuova linea di profumi.
    La coppia ha collaborato con la casa francese specializzata in essenze di alta qualità Henry Jacques, selezionando una collezione di fragranze chiamata In All Intimacy. In passato Rafa ha prestato la sua immagine ai brand Tommy Hilfiger e Lanvin, pubblicizzando le loro fragranze; stavolta la nuova linea è a lui intitolata.
    I due prodotti Rafael Nadal N°1 e N°2 si ispirano alle acque blu della nativa Maiorca. Lo spagnolo, presentando il prodotto sul magazine Vogue, ha affermato: “Volevo qualcosa di fresco, di pulito, che emanasse un tocco di Mediterraneo. Il primo è un profumo più leggero che include note luminose ed energiche di coriandolo e limone, così come la pianta di artemisia spagnola completata da legno di cedro e pelle. L’altro è più deciso, adatto a momenti personali e privati,  con un bouquet in gran parte floreale e una sottile sfumatura di agrumi e fresia”. LEGGI TUTTO