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Open Court: Berrettini sfida Federer. Impresa impossibile? (di Marco Mazzoni)

Niente è impossibile. Matteo Berrettini può disputare una grande partita vs. Roger Federer e giocarsi le sue carte. Che sono tutt’altro che poca cosa. Sogno? Esaltazione del momento? No. Berrettini è un tennista quasi perfetto come si gioca oggi su erba, o su questo manto verde del 2019, tanto lontano dall’erba di un tempo. Con i prati degli anni ’90 Berrettini sarebbe stato meno efficace. Non tanto per il suo gioco ed i suoi colpi, ma per i suoi piedi. Il romano ha fatto enormi progressi, ha trovato una buona posizione in campo, riesce a difendersi piuttosto bene, ma su quest’erba è possibile correre e recuperare, senza che la la palla schizzi via mortalmente. C’è più tempo per giocare. Sull’erba di qualche anno fa, la palla – anch’essa assai diversa – era mediamente molto più rapida e soprattutto bassa dopo il rimbalzo. Oggi sui prati di Wimbledon si scambia, eccome. Il top prende benissimo, e rende; lo slice scivola un po’, ma è tutt’altro che ingiocabile. Ecco che la combinazione servizio e dritto potente di Berrettini è molto interessante, e vincente, come il pre-Wimbledon ha ampiamente dimostrato.

Questo in generale. Andando sullo specifico, come può giocarsi la partita Matteo? Quali possono essere i suoi punti di forza, e dove può andare in difficoltà? Se Matteo riuscirà a trovare una grandissima giornata col servizio e si prende rischi in risposta, potrebbe disputare una splendida partita. Chiaro che se Federer gioca al suo meglio e serve alla grande…

Proviamo ad andare un po’ più nel dettaglio tecnico e tattico di quello che potrebbe essere Federer vs. Berrettini, l’assalto del nostro splendido tennista al fortino del “Re”.

Approccio alla partita

Questa è la vera chiave del match, come Matteo vivrà giornata di oggi e soprattutto l’attesa della partita domani. Sfidare sul Centre Court il più vincente sul “suo” campo, non può lasciarti indifferente… e per quanto Berrettini stia dimostrando di essere un ragazzo sereno, maturo e positivo, il “peso” dell’evento potrebbe bruciare molte delle sue energie mentali prima della partita. Sarà in ogni caso una bellissima prima volta, perché Berrettini ha qualità importanti, tali da consentirgli una carriera ricca di queste occasioni. Se riuscirà a gestire bene l’approccio al match, potrebbe scendere in campo relativamente rilassato. Perché? Matteo non ha niente da perdere, e tutto da guadagnare. Paradossalmente, è Roger a giocarsi una delle ultime chance di vincere i Championships. Ha dichiarato (giustamente) di conoscere poco il tennis di Matteo, quando invece tutti conoscono a menadito il bellissimo tennis di Federer. Se Berrettini riuscirà non sentire il peso dell’evento e servire sciolto, potrebbe esserci partita. E chissà…

Certamente va considerato un aspetto non marginale: Roger prepara tutto l’anno questo torneo, vuol vincere la nona coppa. Federer è Federer. Punto. Se gioca il suo miglior tennis, serve bene e riesce a trovare una risposta solida alle prime e seconde di Matteo, potrebbe vincere e vincere pure agilmente. È stato il più forte su questi campi, e nonostante l’età potrebbe trovare una partita delle sue e allora c’è poco da fare. In quel caso, Matteo avrebbe comunque fatto una grande esperienza, per capire il contesto, il senso ed il peso della sfida, e testare il suo livello contro il massimo che si possa trovare sul tour.

Riporto una bellissima frase di Volandri, che spiega bene cosa vuol dire affrontare Federer, non sono le sue parole esatte, ma il senso è questo: “giocare vs. Roger è bellissimo e… pericoloso. Da un lato, senti l’esaltazione del momento, sei gasato perché tanto non hai niente da perdere e quindi sei spronato a giocare al tuo meglio, però qua sta anche il problema. Lo vedi, e …diamine! Tutto sembra così facile che magari ci provi pure tu a tirare sempre il tuo miglior colpo… ma IL Federer è lui, è lui che fa sembrare tutto così facile! Quindi si rischia di esagerare, e non fai altro che fare il suo gioco perché sbagli troppo. Poi lui va veloce, velocissimo… Quando prende in mano lo scambio, non ti da il tempo di fare niente, non ci capisci niente in molte situazioni. Bravo lui, puoi solo ammirare un talento così”.Tutto assolutamente vero e condivisibile.

Andiamo sugli aspetti del gioco.

Servizio & risposta

Il dritto di Matteo “fa le buche in terra”, ma a livello tecnico la partita si giocherà assolutamente sui colpi di inizio gioco. Chi avrà la meglio nella sfida Servizio vs. Risposta, vincerà. Qua la faccenda si fa complessa… Roger ha un servizio eccezionale. Da qualche anno non sempre è continuo, non sempre gli gira bene. Come sopra: se gioca al top, si applaude. Se in certe fasi invece la prima e seconda dello svizzero non vanno al meglio, Berrettini deve farsi trovare pronto e giocarsi le sue chance in risposta, mettendone in campo il più possibile e cercando di entrare col dritto alla prima palla più corta. Il servizio di Matteo dovrà girare al massimo, con almeno il 75% di prime in campo. Arrivare al tiebreak può essere l’obiettivo: si gioca su pochi punti. Roger non sempre è chirurgico nei momenti decisivi, e Berrettini ha la “mazzata” che può chiudere lo scambio in qualsiasi momento. Temo che l’aspetto più difficile per Matteo possa essere la risposta. Al servizio Federer può mescolare così tanto le carte da non fargli prendere ritmo, insistendo sul rovescio ma pizzicando all’improvviso il dritto.

Tempi di gioco

Ormai l’erba è tristemente “una roba verde”, non è più quella di un tempo. Addio vero tennis d’attacco. Con questi rimbalzi alti, queste palle pesanti e grosse, si riesce a scambiare eccome. Lo dimostrano Nadal e Djokovic, i due favoriti a mio avviso del torneo (nell’ordine indicato), che stanno annichilendo la concorrenza con i loro soliti e solidi scambi. Dove si può ancora far un po’ di differenza, anche su questi “simil-prati”, è sui tempi di gioco. Non come in passato, ma ancora la palla un po’ scappa; se si attacca ma soprattutto si riesce ad anticipare molto, si può avere un vantaggio. Vedi la bellissima partita di Ugo Humbert vs Auger Aliassime: il canadese era sempre più consistente, ma il francese è stato bravissimo a rischiare in anticipo nelle fasi decisive, e con merito ha preso il vantaggio che l’ha portato alla vittoria. Berrettini purtroppo gioca poco sull’anticipo, molto sulla forza nella spinta; Federer è il Re dell’anticipo… Che fare? Non c’è chance? No. Deve restare molto focalizzato sui colpi di inizio gioco (vedi sopra), caricare al massimo il dritto appena possibile per spostare Roger dalla riga di fondo, attaccare la rete per non cadere negli scambi veloci, dove la maggior classe e rapidità dello svizzero potrebbero spezzare l’azzurro. Anche se non è il suo colpo, Matteo dovrebbe provare spesso il rovescio lungo linea. Più volte gli è stato utilissimo nelle vittorie su erba. È un rischio, ma perso per perso…

Sfidare il dritto di Roger

Se avrà visto un minimo Berrettini, Roger oltre che giocare il suo miglior tennis proverà a pungolare il rovescio di Matteo. Come del resto fanno tutti vs. di lui. Berrettini quindi tenterà di coprire il colpo, di spostare lo scambio appena possibile sul suo dritto. Qua per me l’azzurro dovrà sfidare il dritto di Roger. Per quanto a destra Roger sia fortissimo, è meglio forse andare a rischiare sulla diagonale del dritto che tentare l’inside out dove Federer girerebbe lo scambio sul rovescio e sarebbe ancor più avvantaggiato. Rovescio vs. rovescio, Federer è assai superiore, se non altro per la maggior capacità di variare angoli e pure attaccare sul passante di rovescio di Matteo, onestamente colpo non così affidabile. Quindi: meglio provare a sfondare col drittone in diagonale che cadere in scambi più prolungati, dove comunque la maggior velocità pura e qualità dello svizzero farebbero di sicuro la differenza a suo favore.

Basta così, non ha senso scendere ancor più in profondità, anche se tanti potrebbero essere gli aspetti da esaminare. Sarà bellissimo trovare – finalmente – un italiano che scende sul campo più prestigioso del mondo, a sfidare il più vincente di sempre, e con la consapevolezza di possedere un tennis che ti consente di far tutt’altro che la comparsa. Personalmente erano “secoli” che aspettavo una partita del genere. Comunque vada, vivere queste emozioni sarà una enorme soddisfazione.

Marco Mazzoni

@marcomazz


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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