E SE SI TORNASSE A GIOCARE CON LE RACCHETTE DI LEGNO?
VI PIACEREBBE UN TORNEO CON FEDERER, NADAL, DJOKOVIC E SINNER CHE SI AFFRONTANO CON LE VECCHIE RACCHETTE INCORDATE A BUDELLO?
Nelle giornate piovose, in attesa delle partite, potrebbe essere interessante scambiarci qualche parere su come riportare il tennis al livello di SPETTACOLARITA’ di qualche decennio fa, quando il talento prevaleva sulla muscolarità.
All’innovazione tecnologica dei materiali, nel tennis moderno non ha fatto seguito alcun cambio di regolamento.
L’appeal della nostra disciplina, seppur sempre seguita dagli appassionati, è oggettivamente ai minimi storici.
Ci vorrebbe una svolta.
Una presa di posizione forte capace di stravolgere, a livello organizzativo e regolamentare, un tennis che avanti così proporrà sui campi dei “culturisti” pronti a picchiare la palla come boscaioli che si accaniscono con rude ripetitività su un tronco muschiato.”(cito D.Nargiso).
Di novità, dal punto di vista tattico, se ne vedoni sempe meno.
E, peggio ancora, del tanto sperato ricambio generazionale negli ultimi 15 anni si sono viste solo timide apparizioni.
Tutte le discipline sportive hanno nel corso degli anni cambiato pelle.
Si è evoluto il basket, spostando di 50 cm l’area dei tre punti.
La pallavolo si è rinnovata cambiando il tedioso set a 15 con infiniti cambipalla al più veloce e interessante set a 25.
Perfino il calcio, una delle discipline meno affine alle innovazioni è stato stravolto, prima dall’avvento dei 3 punti per la vittoria e poi con l’introduzione del VAR.
E il TENNIS ?
Il tennis ha le stesse regole di cento anni fa nonostante il gioco sia cambiato in questo secolo.
Molto è stato determinato dall’avvento dei nuovi materiali che hanno sostituito le vecchie racchette in legno.
Il tennista ne ha guadagnato in potenza e precisione. Ma le dimensioni del campo e della palla sono rimaste le stesse.
Non ci vuole un genio per capire che alterando uno dei fattori (la racchetta) e mantenendo invariati gli altri, il risultato non può che variare.
E il risultato del tennis contemporaneo è sotto gli occhi di tutti.
Si gioca a tirare più forte degli avversari, ad avere una preparazione atletica ineccepibile, a non uscire fuori da schemi standard.
MA QUESTO TENNIS SI ALLONTANA INESORABILMENTE DALLO SPETTACOLO.
L’Itf non ha mai preso seriamente in considerazione il cambio delle regole. Si è limitata a inserire l’occhio di falco (ma non per tutti i campi, con una palese discriminazione fra i match) e ogni tanto insieme ad Atp e Wta cambia l’assegnazione dei punti in classifica o la nomenclatura dei tornei. Ma, in sostanza, di nuovo non è mai apparso niente.
Eppure qualcosa si potrebbe fare.
Ad esempio si potrebbero cambiare le dimensioni del campo.
O si potrebbe alzare di qualche centimetro la rete.
O si potrebbe battere da più lontano.
O si potrebbe depressurizzare la palla e aumentarne il diametro.
Tutti piccoli accorgimenti che per lo meno bilancerebbero la potenza scatenata dai “cyborg-bracci” del tennis attuale.