in

Ivan Lendl lascia Alex Zverev (di Marco Mazzoni)

La notizia girava sottotraccia già da qualche giorno, adesso è arrivata l’ufficialità: Ivan Lendl ha interrotto la collaborazione con il giovane tedesco Alexander “Sasha” Zverev, con effetto immediato. Poche, ma pungenti, le parole dell’ex n.1 ceco, oggi cittadino USA: “Sasha è ancora molto giovane, e credo in lui, ha tutte le possibilità di diventare un grande giocatore. Al momento tuttavia sta attraversando un periodo difficile, con problemi fuori dal campo di gioco che rendono molto complicato lavorare insieme con intensità e seguendo la mia filosofia. Gli auguro il meglio per il suo futuro”.

È la conferma di quello che lo stesso Zverev aveva affermato all’indomani della brutta sconfitta al primo turno di Wimbledon vs. Vesely, “Sto vivendo un momento complicato, ho dei problemi al di fuori del gioco che stanno condizionando il mio rendimento sia in allenamento che in partita”. Questo “problema” non è di natura sentimentale, come molti avevo ipotizzato già da alcuni mesi, ma di natura economico-legale. Zverev ha interrotto bruscamente la sua collaborazione con il manager Patricio Apey, con uno strascico legale piuttosto pesante.Ad aggravare la sua situazione, anche alcuni malesseri avuti in primavera che hanno condizionato non solo la sua stagione sul rosso ma l’intera preparazione alla fase centrale della stagione.

Dopo il grande successo alle ATP Finals dello scorso novembre e passi in avanti concreti nel suo tennis a livello di intensità ed aggressività, da inizio anno tutto il treno-Zverev aveva vistosamente rallentato, con risultati al di sotto delle aspettative. Molti pensavano che nel 2019 sarebbe – finalmente – stato “da corsa” non solo per i tornei Masters 1000 ma anche negli Slam. Purtroppo per lui le cose non stanno andando come sperato. Lendl da tempo era assai meno presente nel suo box, segnale che le cose tra di loro avevano iniziato a scricchiolare.

Ivan aveva più volte esternato la sua insoddisfazione per l’impegno modesto di Sasha in allenamento,“incompatibile a quel salto di qualità che vogliamo nel suo gioco”. Non sono mancate le repliche piccate di Zverev, ultima la battuta al vetriolo rilasciata poche settimane fa, quando ad una domanda su cose parlasse con Lendl dopo i suoi match rispose “più che della mia partita, Ivan passa mezz’ora a parlarmi di come sia andato il suo ultimo giro sui green di golf…”. Conoscendo un minimo l’indole di Lendl, un commento del genere – che fece immediatamente il giro del mondo – non deve esser affatto piaciuto…

Non sappiamo se sia stato proprio questa la goccia ad aver fatto traboccare il vaso. Il dato di fatto resta uno Zverev in difficoltà, sul piano dei risultati ma soprattutto del gioco, completamente fermo all’anno scorso se non regredito. Con l’addio a Lendl, coach serio e capace di compiere la svolta decisiva alla carriera di Murray qualche anno fa, Zverev perde un’occasione importante di crescita.

Avremo in futuro il tempo per riparlarne, vedremo se adesso sceglierà velocemente un altro allenatore in vista del cemento USA, o si affiderà al papà. A volte Boris Becker staziona nel suo box, visto il suo ruolo di supervisore della federazione tedesca. Novità in vista?

Marco Mazzoni

@marcomazz


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


Tagcloud:

Ferrari premiata con il “Red Dot team of the year” per la Monza SP1

Nuoto, Mondiali: Italia quarta nella 4×200 sl. Dressel cancella Phelps